Divieto di pantouflage: cos’è e a chi si applica

Nel panorama legale italiano, il termine

Corso Anticorruzione
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Nel mondo intricato e talvolta labirintico della pubblica amministrazione, la trasparenza e l’integrità sono pilastri imprescindibili. A presidio di questi principi, troviamo il divieto di pantouflage, una normativa che cerca di combattere il fenomeno delle “porte girevoli” tra settore pubblico e privato. Questo divieto ha una portata ben precisa e intende evitare situazioni in cui un ex dipendente pubblico possa, in un certo senso, “vendere” la sua esperienza e conoscenza a soggetti privati, compromettendo l’equilibrio e l’obiettività dell’amministrazione da cui proviene. Ma cosa significa esattamente “pantouflage”? Perché è così importante per il sistema amministrativo italiano? E a chi si applica? In questo articolo, entreremo nel dettaglio di questa normativa, esplorando le sue origini, il suo funzionamento e le implicazioni per professionisti e imprese.

Cosa significa divieto di pantouflage?

Il concetto di “pantouflage”, noto anche come “revolving doors“, si riferisce al fenomeno per cui un dipendente pubblico passa a lavorare nel settore privato, spesso in aziende o settori che precedentemente aveva il compito di regolamentare o supervisionare. Questo può generare un conflitto d’interesse, mettendo in discussione l’imparzialità della pubblica amministrazione.

La normativa

L’articolo 53 è il cuore della normativa che regolamenta il divieto di pantouflage. È stato introdotto dalla legge anticorruzione del 2012, con l’obiettivo di prevenire la corruzione nella PA. Si tratta di un cambiamento significativo che ha introdotto importanti novità come ad esempio il periodo di “raffreddamento” di tre anni. Durante questo periodo i dipendenti pubblici che hanno avuto poteri autoritativi o negoziali negli ultimi tre anni di servizio non possono lavorare per soggetti privati che sono stati destinatari delle loro attività amministrative.

Inoltre, il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) per il triennio 2022-2024 stabilisce le linee guida in materia di prevenzione della corruzione. All’interno del PNA, il tema del pantouflage è affrontato per garantire che le politiche anticorruzione siano efficaci e per fornire un quadro di riferimento chiaramente definito per gli enti pubblici e i loro dipendenti.

La ragione dietro il divieto

Il divieto mira a prevenire situazioni in cui l’esperienza e le conoscenze acquisite nell’amministrazione pubblica vengono utilizzate a vantaggio delle aziende private. Questo potrebbe:

  • compromettere l’imparzialità delle decisioni amministrative;
  • creare un conflitto d’interesse;
  • minare la fiducia del pubblico nell’integrità dell’amministrazione pubblica.

A chi si applica il divieto di pantouflage?

Il divieto di pantouflage si applica ai dipendenti pubblici che:

  • hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali nei loro ultimi tre anni di servizio;
  • cessano il loro rapporto di pubblico impiego.

Alcuni esempi di pantouflage

Prima di osservare quali sono le sanzioni previste per chi trasgredisce al divieto, facciamo alcuni esempi che rientrano in questa condizione.

Un primo esempio che possiamo farti è quello di un alto funzionario dell’ANAC che passa a lavorare per un’azienda che aveva precedentemente supervisionato. Un secondo esempio è invece quello di un responsabile del corso anticorruzione che entra in una società di consulenza legale specializzata nel fornire servizi alle amministrazioni pubbliche.

Le sanzioni in caso di violazione

In caso di violazione delle norme sul pantouflage, le sanzioni possono includere:

  • nullità dei contratti stipulati in violazione del divieto;
  • divieto per le aziende di contrattare con le pubbliche amministrazioni per tre anni;
  • restituzione dei compensi percepiti.

La situazione in Italia

L’Italia ha adottato una posizione rigorosa contro il pantouflage. Con l’introduzione della legge anticorruzione e la successiva implementazione del PNA 2022-2024, l’accento è stato posto sulla prevenzione della corruzione. Questo è ulteriormente enfatizzato dalle formazioni e corsi anticorruzione promossi dall’ANAC. L’obbligo di pantouflage mira a garantire che l’integrità e l’imparzialità della pubblica amministrazione siano mantenute, promuovendo un’atmosfera di fiducia e trasparenza.

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