La gestione ambientale nei cantieri: le linee guida

Corso Cantieri Sostenibili
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Grandi quantità di emissioni inquinanti di anidride carbonica e alti consumi energetici: questo è il quadro che emerge secondo gli ultimi studi sull’impatto ambientale dell’edilizia. Gli effetti del settore delle costruzioni sul nostro pianeta sono tutt’altro che trascurabili. Consideriamo, infatti, anche ulteriori problematiche come: l’elevato consumo idrico e di materie prime e, conseguentemente, la loro estrazione e produzione, ma anche la generazione di rifiuti e polveri.

Valutare la sostenibilità ambientale nelle costruzioni si rivela, dunque, un passo fondamentale verso una svolta green del settore. L’analisi condotta deve però riguardare tutti i processi coinvolti in un progetto edile, compresa la riduzione dell’impatto ambientale dei cantieri. L’aspetto positivo è che le politiche nazionali ed europee sono sempre più attente alla questione e spingono imprese e professionisti nella direzione della ricerca, puntando sul riciclo, le fonti energetiche rinnovabili e il risparmio idrico ed energetico. In poche parole, si vuole arrivare all’applicazione completa dei principi dell’economia circolare nel settore dell’edilizia.

Vediamo allora come diminuire l’impatto ambientale dei cantieri e quali sono le linee guida per una loro gestione sostenibile.

Gestione ambientale dei cantieri: alcune indicazioni generali

Come abbiamo visto, negli ultimi anni, le misure di gestione ambientale in edilizia hanno assunto un’importanza crescente, grazie alla maggiore consapevolezza verso le problematiche ambientali e alla spinta europea verso la decarbonizzazione.

Un elemento fondamentale per sviluppare un piano di gestione ambientale in cantiere è l’integrazione di buone pratiche sin dalle fasi iniziali di progettazione, al fine di ridurre al minimo l’impatto ecologico delle attività di costruzione. In parallelo, l’evoluzione normativa gioca un ruolo chiave: l’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi nel settore e la richiesta, presente nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, di incorporare questi criteri sin dalla fase di gara, sottolineano l’importanza di un approccio proattivo verso la sostenibilità ambientale.

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Linee guida per la gestione dei cantieri

Le linee guida per la gestione dei cantieri sono un punto di riferimento essenziale per i professionisti del settore, in quanto delineano delle indicazioni chiare su come affrontare le sfide ambientali legate alle attività di costruzione.

In questa prospettiva, il Piano Ambientale di Cantierizzazione (PAC) ha l’obiettivo di evidenziare gli aspetti ambientali critici, stabilire pratiche di gestione sostenibile e ridurre gli impatti ambientali associati. Il PAC tiene conto di tutte le componenti ambientali coinvolte in un cantiere: risorse idriche, atmosfera, paesaggio, ma anche rumore e vibrazioni prodotte dai lavori, suolo utilizzato e tutela della biodiversità. Il piano deve avere indicazione delle aree di cantiere, delle lavorazioni presenti al suo interno, così come dei macchinari utilizzati, della logistica e dei materiali impiegati. Attraverso queste analisi il PAC, definisce le modalità di gestione del cantiere, le attività di monitoraggio ambientale e gli interventi di mitigazione.

L’ARPA Toscana ha fornito delle linee guida specifiche per la gestione ambientale dei cantieri, vediamole brevemente insieme.

Inquinamento Acustico

Prima di avviare qualsiasi operazione in un’area di lavoro, è obbligatorio condurre una valutazione dell’impatto acustico seguendo le direttive nazionali vigenti. Qualora dovesse esserci la necessità di superare i limiti di inquinamento acustico consentiti, è obbligatorio ottenere un’autorizzazione comunale specifica prima di procedere con le attività.

Per quanto concerne l’organizzazione delle aree di cantiere, è fondamentale:

  • posizionare macchinari e impianti rumorosi il più lontano possibile dai ricettori esterni;
  • orientare gli impianti in modo da minimizzare l’impatto sonoro.

Inoltre, le imprese devono adottare le seguenti pratiche operative:

  • prediligere l’orario diurno per le attività più rumorose;
  • fornire indicazioni chiare agli operatori per ridurre il rumore non necessario;
  • utilizzare preferibilmente pale caricatrici anziché escavatori per la movimentazione di inerti, diminuendo così la diffusione del rumore;
  • mantenere le attrezzature in buono stato;
  • progettare l’uso delle aree di cantiere in modo da interporre barriere naturali o artificiali tra le fonti di rumore e i ricettori;
  • installare barriere acustiche mobili vicino alle sorgenti di rumore;
  • programmare le attività più impattanti in orari meno sensibili e comunicare preventivamente alla comunità le tempistiche dei lavori;
  • gestire il carico di materiali inerti in aree dedicate, utilizzando sistemi alternativi alle macchine movimento terra;
  • definire percorsi precisi per i veicoli in ingresso e uscita dal cantiere per minimizzare l’esposizione al rumore.

Non bisogna dimenticare che l’impresa è obbligata a usare macchinari ed attrezzature che rispettino i limiti di emissione sonora imposti dalla normativa vigente, sia a livello regionale che nazionale e comunitario.

Emissioni in atmosfera

Nella gestione del cantiere, è necessario adottare tutte le misure possibili per limitare gli impatti legati alle emissioni di polveri e inquinanti. Per le attività che lo richiedono, sarà necessario ottenere un’autorizzazione specifica per le emissioni, sia convogliate che diffuse. Tra le misure da adottare si includono:

  • la pulizia periodica delle strade interne al cantiere;
  • la copertura dei materiali trasportati e la pulizia delle ruote dei veicoli prima che questi lascino il cantiere;
  • la limitazione della velocità dei mezzi nelle aree non asfaltate del cantiere;
  • l’adozione di barriere protettive attorno ai cumuli di materiali e le attività di cantiere più polverose.

Tutela delle risorse idriche e del suolo

La gestione delle acque all’interno del cantiere deve prevedere l’adozione di sistemi di raccolta e trattamento per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque, sia superficiali che sotterranee. In caso di lavorazioni che possono interessare le falde idriche, è necessario adottare precauzioni specifiche come sistemi di deviazione delle acque o paratie.

Terre e rocce da scavo

Si raccomanda il riutilizzo del materiale scavato, quando possibile, all’interno dello stesso progetto o in altri progetti, al fine di ridurre il ricorso a nuove risorse estrattive. Le normative vigenti forniscono le direttive per la gestione, il campionamento e la caratterizzazione delle terre e rocce da scavo per il loro riutilizzo.

Gestione dei rifiuti del cantiere

È essenziale catalogare i rifiuti prodotti in cantiere e organizzare un’area di deposito temporaneo, mantenendo una separazione netta basata sui codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti). Anche le maestranze devono essere adeguatamente formate riguardo alle procedure di gestione dei rifiuti.

Ripristino dell’area

Al termine delle attività, sarà necessario un’accurata verifica dello stato di contaminazione del suolo e un successivo risanamento, che comprende: il ricollocamento del terreno vegetale precedentemente conservato, la ricostituzione del reticolo idrografico minore e, se necessario, il ripristino della vegetazione tipica dell’area.

Verso un futuro sostenibile

La gestione ambientale nei cantieri non è solamente una necessità imposta dalla normativa vigente ma rappresenta una reale opportunità per i professionisti e le imprese del settore edile di contribuire attivamente alla costruzione di un futuro più sostenibile. Implementando le linee guida e adottando le migliori pratiche in materia, è possibile ridurre significativamente l’impatto ambientale delle attività, garantendo allo steso tempo la realizzazione di progetti edili di alto valore sia per gli investitori che per la comunità.

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