Fotovoltaico in centro storico: regole e autorizzazioni necessarie

Corso Progettazione Impianti Fotovoltaici
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L’installazione di un impianto fotovoltaico in centro storico rappresenta un’opportunità per contribuire alla sostenibilità energetica in tutti quei contesti urbani densamente popolati, ma con un patrimonio storico da tutelare.

In questo articolo ti offriremo una panoramica dettagliata sulla normativa di riferimento e sulle regole per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei centri storici, con particolare riguardo verso le procedure semplificate e le autorizzazioni da richiedere.

Decreto semplificazioni e normativa di riferimento

Il Decreto Legge 16 luglio 2020 n. 76, conosciuto anche come Decreto Semplificazioni, ha introdotto importanti agevolazioni per incentivare la Green Economy, in particolare nel settore energetico. Tra le novità principali, troviamo il miglioramento delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per gli impianti di energia rinnovabile e la semplificazione delle autorizzazioni per modifiche agli impianti esistenti. Proprio a questo riguardo, è stato introdotto un processo più snello per le modifiche non sostanziali degli impianti, che ora possono avvalersi di una procedura abilitativa semplificata o di una dichiarazione di inizio lavori asseverata (DILA), a seconda della natura dell’intervento. Inoltre, sono state apportate semplificazioni burocratiche per favorire l’implementazione di impianti fotovoltaici installati in seguito alla rimozione dell’amianto e per quelli situati in aree agricole, cave o discariche riqualificate.

Il Decreto Legge n. 17/2022, ora Legge n. 34/2022, ha facilitato ulteriormente l’installazione di impianti solari fotovoltaici, consentendo la costruzione di impianti fino a 200 kW con un regime semplificato, simile a quello precedentemente applicato agli impianti di capacità fino a 50 kW. Successivamente, il decreto n. 297 del 2 agosto 2022, emesso dal Ministero della Transizione Ecologica (Mite), ha definito le procedure da seguire e messo in campo un nuovo sistema di comunicazione unificato per tutte le operazioni riguardanti gli impianti fotovoltaici.

Queste novità sono particolarmente rilevanti per chi opera in aree storiche, dove le restrizioni, come il vincolo paesaggistico, potevano rappresentare un ostacolo significativo.

Quando è necessaria l’autorizzazione paesaggistica?

Per rispondere a questa domanda, ci viene in soccorso la sentenza del TAR Sardegna (n. 323/2023) che ha ordinato la demolizione di pannelli solari installati in modo visibile su un edificio in centro storico, senza le dovute autorizzazioni. Nonostante le normative semplificate introdotte dal D.L. n. 17/2022, che facilitano l’installazione di pannelli fotovoltaici anche in contesti particolari come i centri storici, il caso in questione ha evidenziato l’esigenza di seguire specifiche procedure in determinati casi. Infatti, tutti gli impianti visibili dalla strada necessitano, secondo il d.P.R. n. 31/2017, una “autorizzazione paesaggistica semplificata” affinché rispettino l’integrità visiva e storica dell’ambiente. Il TAR ha sottolineato, oltretutto, che l’installatore non aveva inviato una comunicazione di inizio lavori e che l’intervento non rispettava le normative di integrazione architettonica e visuale, in violazione quindi dei regolamenti edilizi vigenti che richiedono un approccio armonico e rispettoso del contesto storico e architettonico.

Quando non sono richieste autorizzazioni per impianti fotovoltaici in contesti vincolati?

L’installazione di pannelli fotovoltaici nei centri storici o su immobili vincolati non richiede autorizzazioni in determinate situazioni. Questo è vero nello specifico:

  • quando i pannelli sono incorporati nelle strutture dei tetti;
  • quando rimangono nascosti dalla vista dagli spazi pubblici esterni e dai punti panoramici;
  • quando le coperture presentano i materiali tradizionali del luogo.

È possibile presentare una Scia semplificata nel caso in cui:

  • gli impianti sono ubicati presso clienti con punti di prelievo già in funzione;
  • gli impianti abbiano una potenza nominale massima di 200 kw;
  • si prevedano interventi semplici per la realizzazione, modifica o sostituzione dell’impianto della connessione alla rete del gestore.

Fotovoltaico in centro storico: tipologie di impianto

Come abbiamo visto la realizzazione di impianti fotovoltaici all’interno dei centri storici deve rispettare determinati criteri, che includono la non visibilità dei pannelli dalle vie pubbliche e l’uso di materiali ben integrati con l’architettura locale. In questo senso, le tegole fotovoltaiche, ad esempio, possono essere una soluzione ideale perché, dal punto di vista estetico, si combinano più facilmente con le coperture tradizionali.

Il rispetto del vincolo paesaggistico, in sostanza, è spesso cruciale in questi casi e può influenzare la scelta del tipo di impianto. Dunque, mentre il fotovoltaico a terra è generalmente meno indicato in città a causa delle restrizioni di spazio e visibilità, le pergole fotovoltaiche possono offrire una soluzione alternativa che coniuga tutela del patrimonio storico e produzione energetica green. Anche il fotovoltaico a isola, con il suo sistema di celle fotovoltaiche indipendenti dalla rete elettrica, può essere preso in considerazione in tutti quei contesti dove la connessione con la rete, appunto, non è praticabile.

Conclusioni

L’installazione di un impianto fotovoltaico in centro storico richiede una conoscenza approfondita delle normative vigenti e una sensibilità particolare per integrare tra loro tecnologia e conservazione del patrimonio culturale. La collaborazione tra professionisti del settore, enti locali e autorità di tutela è fondamentale per scegliere le soluzioni più appropriate al singolo caso specifico.

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