Mercato immobiliare ed efficienza energetica: andamento e previsioni

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Secondo le stime di ENEA, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), le case più vendute e comprate nel 2021 corrispondono a specifici requisiti di vantaggi economici, comfort e valenza strategica. Crescono le compravendite nelle classi energetiche più efficienti anche se la cultura del risparmio energetico, e della riqualificazione energetica degli edifici esistenti, non rappresenta ancora il fattore decisivo per l’acquisto. Infatti, rispetto agli obiettivi UE di efficienza energetica degli edifici stimati al 2030 e al 2050 siamo ancora piuttosto lontani.

L’andamento delle compravendite in Italia

Lo scenario delle compravendite di immobili degli scorsi anni era caratterizzato da un il mercato immobiliare in classe energetica G, quella meno efficiente. Secondo i dati del 2021, possiamo notare un maggiore interesse nelle classi energetiche superiori, ad alta efficienza, grazie agli interventi di riqualificazione energetica.

Il 30% degli acquirenti è interessato a immobili di nuova costruzione in classe energetica A, e questo dimostra l’importanza di rispettare gli elevati standard imposti dalla legge. Sul fronte della riqualificazione degli edifici abbiamo ancora tanto da fare, soprattutto se si considera che gli immobili del settore residenziale sono responsabili di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2.

Un altro dato interessante riguarda gli immobili nelle classi energetiche D-G. Nel 2021 risultano ancora piuttosto ricercati con distinzioni nette in base alle zone. Ad esempio, in periferia l’80% delle transizioni interessa edifici nelle classi E, F e G, mentre aumentano nelle aree centrali le vendite di immobili di pregio con una classificazione energetica alta: classe A e B, con una percentuale pari al 36%.

Oltre ad analizzare le transazioni immobiliari rispetto alla classe di efficienza energetica degli edifici presenti sul mercato, lo studio ha intervistato oltre 500 agenti immobiliari associati alla FIAIP in tutta Italia per analizzare l’importanza del tema efficienza energetica.

Il parere degli agenti e dei valutatori immobiliari

Per il 58% degli intervistati l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) non serve ad orientare le scelte di chi compra o vende un immobile e il 40% professionisti del settore lo considera poco utile. Tra le possibili iniziative contenute nel rapporto, quella di rendere l’APE uno strumento dinamico che consenta all’acquirente di comprendere quali saranno i suoi consumi energetici reali nel momento in cui andrà ad abitare nell’immobile acquistato.

Divide invece gli addetti ai lavori la proposta di inserire una specifica voce nei listini immobiliari legata agli immobili ristrutturati green: 52% sono i contrari in quanto ritengono difficile stimare un valore aggiuntivo rispetto alla categoria “ristrutturato”.

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