Cos’è l’architettura verde, l’armonia tra edilizia e natura

Corso introduttivo alla Bioarchitettura
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La riduzione dell’impatto ambientale delle attività umane, compresa l’edilizia, è un tema più che mai centrale sia nel dibattito pubblico odierno che nelle decisioni politiche, anche internazionali. Ne è testimone l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità approvato dall’ONU e sottoscritto dagli oltre 190 Paesi membri delle Nazioni Unite.

Questa ambiziosa sfida globale raccoglie 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile che si impegnano in tre ambiti: economico, sociale ed ecologico. L’obiettivo numero 13 riguarda proprio la “lotta contro il cambiamento climatico”. Allora come integrare questo importante intento nell’architettura e nell’edilizia?

Per diminuire l’impatto ambientale di infrastrutture e immobili, in ambito edilizio si fa riferimento sempre più spesso all’architettura verde o bioarchitettura. Si tratta di un punto di vista innovativo nei confronti dell’architettura, basato appunto su sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile, che mira ad abbassare l’impronta di carbonio delle costruzioni e dar vita a edifici efficienti sotto il profilo energetico. Esploriamo più nel dettaglio la questione.

Cosa si intende per architettura verde?

L’architettura verde, o architettura sostenibile, è un approccio alla progettazione e realizzazione di edifici che punta al ridotto impatto ambientale delle costruzioni. L’edilizia infatti, secondo i dati della Commissione Europea, è la maggiore causa di consumo energetico e tra i massimi responsabili delle emissioni di biossido di carbonio nel territorio dell’Unione Europea.

Attualmente intorno al 75% della dotazione di alloggi dell’Unione non rispetta i criteri per una buona efficienza energetica, causando un enorme spreco di energia. Questo sperpero di risorse può essere limitato, o addirittura eliminato, ottimizzando i consumi degli edifici esistenti, individuando soluzioni intelligenti e materiali sostenibili quando si progettano nuovi immobili. In questo senso si sono mosse sia la direttiva 2010/31/UE che riguarda la prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, con lo scopo di favorire l’ambizioso obiettivo dell’UE della transizione verso l’energia pulita.

La nuova architettura verde, perciò, può essere definita come il complesso di soluzioni edilizie rivolte al benessere ambientale e umano, tramite una gestione delle risorse naturali ed energetiche consapevole.

I criteri fondamentali dell’architettura sostenibile

Progettare e costruire in un’ottica di architettura green vuol dire rispettare alcuni principi cardine. In particolare, questa prospettiva ecologica punta a realizzare un comfort sostenibile, dando importanza quindi all’impatto che la costruzione avrà sulla società e sull’ambiente in ciascuna fase del suo ciclo vitale.

Vediamo alcuni dei principi fondamentali su cui si basano le architetture verdi:

  • immobili compatibili con l’ambiente circostante, soprattutto attraverso l’impiego di materiali edilizi locali, preferibilmente provenienti da fonti sostenibili;
  • basso impatto ambientale degli edifici, in tutte le fasi di vita dell’abitazione, dalla costruzione all’utilizzo, fino ad arrivare alla eventuale demolizione;
  • garantire il benessere umano, allo scopo di ottenere un ambiente abitativo con spazi confortevoli in cui poter svolgere varie attività, sia residenziali che commerciali o pubbliche;
  • estetica funzionale al benessere psicofisico, si dà importanza non solo all’efficienza ma anche all’impatto visivo sull’ambiente in cui è collocato l’edificio;
  • edifici ben integrati nel sistema urbano, che garantiscano quindi una buona mobilità da uno all’altro, degli ottimi servizi di manutenzione e approvvigionamento e la vicinanza ai luoghi per la spesa alimentare e lo svago;
  • risparmio energetico, tramite il minor consumo possibile di energia.

Le tecniche dell’architettura green

Le tecniche di architettura sostenibile vanno dalla selezione di materiali resistenti e isolanti a sistemi di ventilazione e di riuso dell’acqua efficienti, fino all’applicazione dei criteri della bioclimatica. Vediamo insieme alcuni campi di applicazione.

  • Materiali sostenibili: l’architettura verde incentiva l’uso di materiali adattabili, facili da riutilizzare e smontare, ma contemporaneamente solidi e duraturi, in modo da necessitare di poca manutenzione.
  • Isolamento termico: fondamentale per mantenere un’elevata prestazione energetica dell’edificio, è previsto l’impiego di materiali isolanti e finestre termiche, per esempio.
  • Forma ed esposizione: i progetti devono valutare attentamente la forma dell’edificio e la sua esposizione, in modo da costruire immobili con un fabbisogno energetico molto basso.
  • Fonti energetiche rinnovabili: gli edifici sostenibili sono realizzati in modo che vengano usate per lo più fonti di energia rinnovabile, con l’installazione ad esempio di pannelli fotovoltaici o di sistemi di raccolta dell’acqua piovana.

Insomma, l’attenzione per la natura e le sue preziose risorse è altissima.

Esempi di edifici sostenibili

Alcuni esempi di bioarchitettura arrivano proprio dal nostro paese. Quello più famoso in Italia è senza dubbio il bosco verticale costruito a Milano dall’architetto Stefano Boeri, vicinissimo a Piazza Gae Aulenti. Il bosco è diventato un vero e proprio simbolo della città, con le sue iconiche torri che ospitano oltre 800 alberi, importantissimi per regolare il microclima della struttura: assorbono anidride carbonica, generano ossigeno e diminuiscono l’umidità.

Dalla capitale arriva invece il progetto di Città Verde Smart District, nella zona di Colle Ardeatino, che punta alla creazione di un nuovo quartiere vivo, con una superficie di quasi 300 mila metri quadri, oltre la metà dei quali destinati al verde pubblico. La Città Verde prevede l’uso delle nuove tecnologie accompagnate però dal maggior risparmio energetico possibile, attraverso l’impiego di energie rinnovabili, l’isolamento termico degli appartamenti, il riuso dell’acqua piovana e le dotazioni domotiche innovative. Il quartiere avrà anche la certificazione di sostenibilità GBC. Ma di cosa si tratta?

Il GBC Italia (Green Building Council) è un’associazione senza scopo di lucro che riunisce imprese, associazioni e comunità professionali del nostro paese impegnate nel settore dell’edilizia sostenibile. Il suo obiettivo è quello di promuovere dei protocolli di certificazione, pensati specificatamente per le peculiarità del mercato immobiliare italiano, identificando regole precise per la realizzazione di edifici salubri, efficienti sotto il profilo energetico e a basso impatto ambientale. In Italia, Roma e Milano sono le città con il maggior numero di certificazioni CBG o di edifici in fase di certificazione.

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