La sostenibilità in edilizia non è tale se non è misurata, verificata, certificata

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Il GBC Italia (Green Building Council) è un’associazione no profit che si occupa di raggiungere un obiettivo fondamentale, trasformare la filiera dell’edilizia e dell’immobiliare in direzione della sostenibilità, regionalizzando i protocolli energetico ambientali più utilizzati al mondo, su tutti quelli della famiglia LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e produrne di nazionali.Al GBC aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile. GBC Italia fa parte del World GBC, una rete di GBC nazionali presenti in più di 70 paesi, che rappresenta la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili.

GBC in Italia e nel mondo

A livello mondiale ci sono più di 15 miliardi di mq di costruzioni certificate, un settore che mediamente raddoppia ogni tre anni e dove l’Italia sta crescendo essendo il secondo paese in Europa con oltre 1300 edifici che perseguono questi processi di certificazione e quindi già registrati e in corsa per la certificazione e circa 500 edifici già certificati nel nostro paese.

Il LEED è ad oggi lo strumento di certificazione energetico ambientale più diffuso al mondo. Ovviamente la stragrande maggioranza dei progetti è in America e in Cina e in India, però non tutti sanno che l’Italia è il secondo paese in Europa dopo la Spagna, per numero di progetti tra registrati e certificati, prima ancora della Germania e a livello mondiale occupa il nono posto.

I protocolli GBC invece sono più recenti e si stanno utilizzando molto in Italia.

I dati ci mostrano che nel prossimo futuro potremmo essere i primi, perché abbiamo ormai evidenza di tanti progetti che sono in corso di registrazione. Tuttavia, il LEED, pur essendo uno strumento estremamente versatile, ha una matrice anglosassone e quindi ha una serie di limitazioni quando viene calato sul territorio nazionale e quindi l’associazione GBC Italia ha sviluppato, da circa sei anni, dei protocolli specifici per il mercato italiano.In Italia Milano e Roma sono le città con più edifici certificati o in fase di certificazione.

I diversi tipi di certificazione in Italia

Le certificazioni GBC si dividono in: Home, Historic Building, Quartieri e Condomini.  Il sistema di valutazione è organizzato in sei categorie ambientali (più due) in modo da valutare l’impatto ambientale degli edifici considerando non solo l’efficienza energetica, ma anche la scelta del sito di costruzione, la gestione efficiente dell’acqua, i materiali impiegati negli edifici, lo smaltimento dei rifiuti, il comfort e la salubrità degli spazi interni.I sistemi LEED e GBC rappresentano per l’edilizia quello che in altri ambiti, ad esempio nel campo alimentare, sono pratiche già diffuse come le etichette che descrivono il contenuto nutrizionale così come gli ingredienti e il contenuto calorico.

Le categorie di impatto ambientale a cui prestare attenzione sono:

  1. Localizzazione e Trasporti, dove vengono considerate le caratteristiche esistenti della comunità circostante all’immobile o all’insieme di immobili e in che modo le infrastrutture possono influenzare il comportamento degli abitanti e le relative prestazioni ambientali, in modo da incoraggiare il trasporto alternativo e la connessione con le infrastrutture urbane e i servizi.
  2. Sostenibilità del Sito, dove si affrontano gli aspetti ambientali del sito di dove verrà collocato l’edificio e al suo rapporto con l’intorno in modo da limitarne l’impatto causato dalle attività di costruzione, controllare il deflusso delle acque meteoriche e utilizzare tecniche costruttive ambientalmente rispettose e sostenibili.
  3. Gestione delle Acque, dove viene controllato l’uso, la gestione e lo smaltimento delle acque negli edifici e promuovendo la riduzione dei consumi idrici e il riutilizzo delle acque meteoriche.
  4. Energia e Atmosfera, dove vengono incentivati i controlli e il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile o alternative tra cui il fotovoltaico e il geotermico.
  5. Materiali e Risorse, dove fondamentale diventa il tema ambientale legato alla selezione dei materiali edili scelti, alla riduzione dei materiali vergini rispetto ai materiali circolari e da fonte rinnovabile, allo smaltimento di tali materiali e al loro ciclo vita, e alla riduzione dell’impatto ambientale del cantiere.
  6. Qualità Ambientale Interna, dove gli spazi interni vengono valutati rispetto alla salubrità indoor, al comfort termoigrometrico, alla qualità dell’aria e alla luce naturale  e al comfort acustico.
  7. Innovazione, dove vengono premiati quegli aspetti progettuali, costruttivi e gestionali innovativi rispetto alle pratiche di sostenibilità utilizzate di norma.
  8. Priorità Regionale, dove l’obiettivo è quello di focalizzare e proporre soluzioni rispetto alle caratteristiche ambientali specifiche in cui è situato il progetto (consumo di acqua e territorio).

I livelli di certificazione di GBC sono quattro, a seconda del punteggio conseguito: Base, Argento, Oro e Platino.

Certificazioni GBC in dettaglio

GBC Home è formulato per edifici residenziali di piccole e grandi dimensioni, dagli edifici monofamiliari ai condomini fino ai 10 piani.

GBC Historic Building è stato creato per interventi di conservazione, riqualificazione, recupero e integrazione di edifici storici costruiti prima del 1945 per una porzione di almeno il 50%.

GBC Quartieri è stato sviluppato per i progetti di aree oggetto di riqualificazione o di nuove espansioni in cui la dimensione minima del progetto sia di almeno due edifici e l’area da certificare inserita in un contesto multifunzionale.GBC Condomini è il protocollo per gestire la riqualificazione, non solamente energetica, del parco immobiliare esistente e può essere applicato anche a edifici antecedenti al 1945.

Il primo progetto Città Verde

A Roma i primi immobili che verranno certificati GBC Home fanno parte del comparto Città Verde, nel quartiere di Colle Ardeatino formata da 300 unità abitative su sette edifici, che diventeranno 1.000 unità, del taglio compreso tra i 53 e gli 85 m2. L’idea è stata quella d’offrire immobili d’alta qualità, energeticamente efficienti, confortevoli, spaziosi e accessibili economicamente a una larga parte delle famiglie. E al tempo stesso di creare un format edilizio di qualità.  

Gli appartamenti di Città Verde sono tutti in classe A3 e A4 e abbattono i consumi energetici tra il 70 e l’80%, rispetto a quelli in classe G. Così si evita l’emissione di 22.000 kg di CO2 per ogni edificio, ogni anno. La tamponatura perimetrale con 10 centimetri di materiale isolante consente d’arrivare a un basso valore di dispersione termica. Il riscaldamento a pavimento è alimentato da fonti rinnovabili e garantisce un ottimo livello di comfort, con il risparmio energetico tipico dei sistemi a bassa temperatura. 

Su ogni edificio, la cui superficie utile è di 2.300 m2, trovano posto impianti fotovoltaici per una potenza di 41 kW di picco che producono 51.000 kWh/anno destinati alle utenze comuni condominiali per il 50%, mentre il resto dell’elettricità è ceduto alla rete. Questo tasso d’utilizzo è reso possibile anche dai sistemi d’accumulo che lavorano in sinergia con il fotovoltaico. Oltre a ciò, sui tetti degli edifici trovano posto dei pannelli solari termici che lavorano in appoggio alle pompe di calore ad alta efficienza, alimentate dal fotovoltaico con accumulo elettrico, che servono per il riscaldamento, climatizzazione e l’acqua calda sanitaria. Una soluzione che consente un’operatività h24 7 giorni su 7 superando l’intermittenza delle rinnovabili.

Il tema della sostenibilità è stato proprio uno dei pilastri del progetto Città Verde e delle sue residenze: un edificio è un oggetto estremamente complesso e per poterne valutare le reali performance dal punto di vista dell’impatto ambientale complessivo, non è sufficiente analizzare solo gli aspetti energetici che, ovviamente, sono comunque molto importanti. 

Gli aspetti tematici più significativi che si tengono in considerazione includono: 

  • le strategie migliori per il risparmio del consumo di acqua potabile sia per gli usi civili che per l’irrigazione; 
  • la scelta di materiali che abbiano elevate caratteristiche di sostenibilità, dal contenuto di riciclato, alla loro provenienza, alla filiera di circolarità nel ciclo produttivo; 
  • la presenza o meno di composti organici volatili che possono avere un impatto significativo sulla salute e il benessere degli occupanti; 
  • su quest’ultimo aspetto poi ci sono altri fattori fondamentali quali una adeguata ventilazione (sia naturale che meccanica), il comfort visivo, acustico e termico ed infine i sistemi di misura e controllo, la cosiddetta building automation. 

Vi sono poi altri elementi che possono non essere immediatamente ricondotti all’edificio in quanto tale ma ad esempio si pone molta attenzione alle caratteristiche del sito in cui il fabbricato viene realizzato: dalla gestione delle acque meteoriche, garantendo una adeguata permeabilità del suolo, alla riduzione del fenomeno dell’isola di calore utilizzando materiali ad alta riflessione dei raggi solari. Ultimo aspetto, ma certamente non meno importante degli altri, la localizzazione in relazione ai sistemi di trasporto pubblico, la presenza di sistemi di ricarica delle auto o bici elettriche e la vicinanza a servizi di base che non necessitino dell’uso dell’auto privata per gli spostamenti.

I vantaggi 

E i vantaggi sono moltissimi: innanzi tutto i protocolli rappresentano una griglia metodologica integrata e aiutano i progettisti a tenere sotto controllo i vari aspetti in maniera sinergica. 

Dal punto di vista energetico, a Città Verde, si sono utilizzate le più avanzate tecniche di simulazione energetica per ottimizzare le performance sia dell’involucro che degli impianti di ventilazione, riscaldamento e raffrescamento. 

La scelta dei materiali è stata fatta seguendo le prescrizioni del protocollo che punta a favorire tutti prodotti dotati di certificazioni di sostenibilità e, soprattutto, basso emissivi per limitare al massimo la presenza di composti organici volatili. 

Per l’acqua potabile si è puntato ad avere un risparmio idrico di quasi il 40% rispetto ad un edificio standard e una grande attenzione è stata posta anche agli aspetti della vegetazione delle aree limitrofe scegliendo essenze che non richiedono un eccessivo uso di acqua. 

Anche la gestione del cantiere è condotta secondo le prescrizioni del protocollo: limitando al massimo la produzione di polveri ed inquinanti che possono creare fenomeni di erosione e sedimentazione; limitando al massimo la produzione di rifiuti da costruzione puntando ad un riciclo prossimo al 90% e implementando dei piani di gestione della qualità dell’aria durante la fase di cantiere che permette di rendere gli spazi interni salubri e puliti.Il 70% delle soluzioni di sostenibilità vengono definite nella primissima fase di progettazione e dunque il loro costo è marginale rispetto all’intera opera. Un edificio che punta ad ottenere una certificazione di livello Platino, la più alta disponibile, può avere un costo un po’ superiore ad un edificio che non persegue la certificazione. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che il mercato è in grado di riconoscere questo valore aggiunto garantendo un ritorno sull’investimento piuttosto rapido e un mantenimento del valore futuro dell’immobile.

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