Materiale di risulta: la normativa e le procedure di smaltimento

Di cosa parliamo in questo articolo:
Cosa sono i materiali di risulta
I materiali di risulta sono materiali che derivano da uno scavo o una demolizione, o dai resti di un materiale edile. In alcuni casi possono essere riutilizzati per altri fini.
Normativa sui rifiuti edili
Il Decreto Lgs. 116/2020 ha modificato molto la quarta parte del Decreto Lgs. n. 152/2006 – il cosiddetto Codice ambientale.
In particolare, all’art. 183 viene inserita la definizione di “rifiuti da costruzione e demolizione” ovvero di “i rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione“.
In questa nuova categoria sono inclusi anche i rifiuti derivanti da attività secondarie di costruzione e demolizione fai da te.
Chi può ritirare il materiale di risulta
Solo chi è iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali può occuparsi del trasporto di rifiuti edili. Bisogna poi distinguere tra rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi, come per esempio l’amianto.
Possono trasportare rifiuti non pericolosi:
- il produttore solo con mezzi propri e se iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali
- imprese specializzate iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
Cosa si intende per materiale inerte
I materiali inerti sono aggregati di origine rocciosa che si forma in maniera naturale, o artificiale, proprio dalla frantumazione di rocce – ignee, metamorfiche o sedimentarie. Possono
Di solito si distingue tra:
- inerti fini o sabbie, naturali o artificiali
- inerti grandi, naturali o ghiaie, artificiali o pietrisco.
Un’ulteriore classificazione più dettagliata si può fare in base alle dimensioni degli aggregati. I materiali inerti possono essere utilizzati, o riutilizzati se ottenuti come scarti. Non importa quale sia il codice CER – Codice Europeo dei Rifiuti – specifico.
Le sabbie fini, ad esempio, vengono usate per la creazione di intonaci e decorazioni. Mentre la ghiaia o il pietrisco si può usare per preparare malte che si aggiungono ai getti di cemento armato.
Le ampie possibilità di recupero dei materiali inerti permette di non riempire le discariche e di evitare il possibile abbandono nell’ambiente.
Come si smaltiscono i materiali di risulta
Lo smaltimento può avvenire solo dopo che il rifiuto – in questo caso il materiale di risulta – viene identificato, separato e classificato in modo da capire se sia possibile il recupero, ovvero il riciclo e il riuso.
Dunque bisogna inizialmente trasportare il rifiuto in apposite aree per il deposito. Secondo l’art. 185 del D.L. 116/2020 i rifiuti da costruzione e demolizione possono essere depositati preliminarmente nelle aree di pertinenza dei punti di vendita dei prodotti.
Per il trasporto dei rifiuti di enti o imprese presso un impianto di recupero/smaltimento è necessario che ci sia il FIR – formulario di trasporto. Il FIR deve contenere: dati del produttore del rifiuto, del trasportatore e del destinatario); dati del rifiuto (codice CER, quantità, caratteristiche di pericolo, ecc.); data e percorso del trasporto.
I professionisti interessati a capire meglio come smaltire i rifiuti del cantiere possono frequentare il corso gestione rifiuti in cantiere.
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