Geometri italiani VS Consiglio di Stato: niente lavori in cemento armato

Il Consiglio di stato chiarisce che i geometri dovranno farsi assistere da ingegneri o architetti per eseguire lavori in cemento armato

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Niente lavori in cemento armato tra le competenze professionali dei geometri italiani.

La notizia è di appena cinque giorni fa, il 4 settembre scorso, con il parere numero 2539, il Consiglio di Stato ha riacceso una polemica che sembrava, almeno in parte, sopita. Il CDS ha infatti espresso un parere ufficiale per chiarire che non è possibile per i geometri progettare e realizzare dei lavori in cemento armato o ubicati in zona sismica.

Tutto nasce nel 2010, quando il decreto legislativo numero 212 abrogò il vecchio divieto per geometri (contenuto nel Regio decreto numero 2229 del 1939) di svolgere lavori in cemento armato. Nel farlo si è lasciato spazio ai vari regolamenti professionali di regolare la materia, cosi che anche i geometri hanno acquisito la capacita di realizzare opere in cemento armato, a patto che si trattasse di opere edili ” di modeste dimensioni” e assolutamente non ubicate in zone sismiche.

Da quel 2010 però tanta acqua e tante sentenze e decisioni sono passate sotto i ponti. Le opinioni contrastanti infatti si sono susseguiti quasi incessantemente, finendo purtroppo per generare una sorta di guerra tra professionisti ( da una parte i geometri, e dall’altra ingegneri e architetti soprattutto ndr ).

Una querelle che ha visto in ultima battuta, alcuni mesi fa,  una interpellanza della Regione Toscana sulla materia. Interpello a cui il Consiglio di stato ha recentissimamente affermato che “ la normativa in materia appare squilibrata, per motivi di incolumità pubblica gli incarichi i lavori in cemento armato devono essere obbligatoriamente condivisi con ingegneri o architetti, che avranno il compito di effettuare i calcoli delle strutture, mentre il geometra potrà occuparsi della sola progettazione architettonica e della direzione dei lavori”.

Una bocciatura su tutta la linea per il decreto legislativo 212 del 2010 e soprattutto un secco no ai regolamenti professionali nati e scritti dopo il 2010 che introducevano tra le competenze professionali dei geometri anche la realizzazione di edifici in cemento armato, seppur di modeste dimensioni.

Il divieto sui lavori in cemento armato inoltre diventa assoluto per quanto riguarda gli edifici di maggiori dimensioni oppure quelli siti in zone sismiche.

Un divieto che secondo i giudici di Palazzo Spada troverebbe fondamento sul principio normativo-giurisprudenziale dell’incolumità pubblica “I geometri non possono progettare in autonomia le strutture di opere in cemento armato o costruzioni in zona sismica. In questi casi «per evitare pericoli per la pubblica incolumità» i l progetto statico va riservato a ingegneri e architetti”.

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