I professionisti delle visure catastali e della due diligence: come è cambiato il mercato dei servizi e degli agenti immobiliari?

I professionisti dovrebbero far svolgere sempre una due diligence prima di sottoscrivere un contratto con un nuovo cliente, cosi da valutarne l’affidabilità o la presenza di protesti

Corso Due Immobiliare
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“Abbiamo iniziato l’attività nel 1996 come visuristi per conto degli istituti di credito” ci racconta l’esperto visurista e ceo della società Visure Italia Dottor Paolo Baita “L’ambito di applicazione, allora, era solo quello delle visure ipotecarie e delle visure catastali e le ispezioni venivano svolte presso gli uffici della Conservatoria dei Registri Immobiliari e del Catasto. In quel periodo gli atti notarili erano in minima parte informatizzati per cui tutte le ispezioni venivano svolte ai repertori cartacei della Conservatoria. Nel corso degli anni il settore delle informazioni si è radicalmente modificato. Gli istituti di credito hanno centralizzato le loro richieste presso i network e la nostra attività si è progressivamente ridotta. Abbiamo quindi deciso di diversificare la nostra attività. Il sito web visureitalia.com è stato realizzato nel 2004 ma ci siamo avvicinati all’e-commerce solo nel 2009. Con il passare del tempo abbiamo arricchito la nostra offerta di servizi ed esteso il nostro campo anche alle informazioni commerciali, alle indagini patrimoniali e alle attività di due diligence immobiliare e o commerciale. Oggi VisureItalia può vantare oltre 50.000 clienti ed ogni anno effettua per i propri clienti circa 350.000 informazioni.”

Dottor Baita chi sono i vostri clienti? Geometri? Amministratori di condominio? Agenti Immobiliari?

La nostra clientela è varia. Possiamo dividerla in tre ambiti: gli utenti professionisti (geometri, ingegneri, avvocati, amministratori di condominio, agenti immobiliari, imprese in genere), gli utenti non professionisti ma assistiti da un professionista per lo svolgimento di una particolare attività (ad esempio per la ristrutturazione di un immobile o per il recupero di un credito), infine gli utenti che, spesso anche solo per curiosità, richiedono informazioni su persone, imprese o immobili.

Come è cambiato il panorama delle visure catastali, del catasto, degli agenti immobiliari?

In questi anni è cambiata la nostra attività così come è cambiato il mondo. La diffusione delle ricerche sul web ha fatto sì che gli utenti ora ricerchino le informazioni prima sul web per poi effettuare l’acquisto presso il punto di vendita o direttamente online. Naturalmente, questo aspetto ha anche degli effetti negativi. Gli utenti sono spesso convinti che tutto sia nel web e che sia possibile estrarre qualunque informazioni dalla rete. Nel caso, ad esempio, delle visure catastali alcune informazioni sono disponibili online ma se si deve ricercare la pratica di accatastamento di un fabbricato, questo dato è disponibile solo presso l’archivio cartaceo del Catasto. Gli agenti immobiliari, come molti professionisti, hanno necessità di una formazione professionale specifica per chiarire le specificità delle informazioni immobiliari che sono disponibili in Conservatoria ed in Catasto e quali tipologie di dati possono essere estratte dalle rispettive banche dati e possono essere utili per la loro attività professionale.

Parliamo dei professionisti che si rivolgono a Lei? Quali sono i servizi che le vengono richiesti con più frequenza?

L’ambito delle informazioni commerciali è sicuramente quello più richiesto. Spesso, dopo che il danno si è ormai verificato. I professionisti si rivolgono a noi (agenti immobiliari, geometri, amministratori di condominio) per ricercare beni mobili ed immobili da aggredire oppure per ottenere informazioni riguardanti azioni di pignoramento presso terzi. Non è ancora molto diffusa l’acquisizione di informazioni commerciali preliminari per valutare l’affidabilità e la solvibilità di un cliente, di un fornitore o di un partner commerciale, la cosiddetta due diligence . I professionisti dovrebbero sempre richiedere delle informazioni prima ancora di sottoscrivere un contratto con un nuovo cliente in modo da valutarne l’affidabilità, la presenza di protesti e pregiudizievoli, la consistenza patrimoniale attraverso il bilancio ed infine la solvibilità attraverso delle indagini patrimoniali.

Spesso si parla di crisi delle professioni regolamentate. Lei che idea si è fatto?

Non parlerei di crisi ma di evoluzione. I professionisti che appartengono ad ordini professionali hanno goduto per anni di posizioni di monopolio nel loro settore. La loro propensione al cambiamento è stata molto limitata. Così come la loro attenzione alle evoluzioni del mercato, alle nuove tecnologie, alla digitalizzazione della P.A., all’aggiornamento professionale continuo. Ma la tendenza e le indicazioni che provengono dalla Unione Europea vanno proprio verso il superamento degli ordini professionali. La piattaforma E.Q.F. (European Qualification Framework) evidenzia proprio le competenze professionali del professionista, indipendentemente dalla sua educazione e formazione. La strada che è tracciata in Europa è quella di consentire la libera circolazione dei professionisti in tutti i paesi europei con un sistema unico di certificazione delle competenze e la tessera professionale europea o E.P.C. (European Professional Card) è stata introdotta nel 2015 per alcune categorie professionali sembra andare proprio in questa direzione.

Formazione professionale: quali sono secondo lei le materie e gli ambiti che più di altri meriterebbero sicuramente una formazione specifica?

Sono moltissimi i corsi online, i webinar, i seminari dedicati alla formazione professionale dei liberi professionisti e gli ambiti formativi sono estesi. L’obbligo dei crediti formativi spinge i professionisti alla partecipazione ai corsi. Forse, bisognerebbe iniziare a chiedere direttamente ai professionisti quali corsi ritengono utili e strategici per la loro professione. Se dovessi suggerire un ambito formativo proporrei il personal branding. Un ambito trasversale per tutti i professionisti e strategico per la loro attività. I professionisti hanno la necessità di curare la loro presenza principalmente sul web per evidenziare le loro competenze, le specializzazioni, la loro metodologia di lavoro in modo da differenziarsi rispetto ai competitor.

Il visurista Paolo Baita ceo di Visure Italia

Paolo Baita Cofondatore VisureItalia

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Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.

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