Dichiarazione di conformità impianto elettrico: costi e requisiti

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La normativa sugli impianti elettrici

Il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) definisce i criteri da verificare in un impianto elettrico di civile abitazione. In particolare, il CEI stabilisce il livello di sicurezza e i requisiti di: materiali, macchine e apparecchiature.

Ecco le principali normative per un impianto elettrico di civile abitazione:

  • Dlgs 81/2008: Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro
  • DM 37/08: riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici
  • CEI 64-8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua
  • CEI-UNEL 35024/1: cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria
  • CEI-UNEL 35023: cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di isolamento non superiore a 4. Cadute di tensione
  • CEI 11-25: correnti di cortocircuito nei sistemi trifase in corrente alternata. Parte 0: calcolo delle correnti.

La dichiarazione di conformità

Con la dichiarazione di conformità, anche detta DiCo, il tecnico certifica che l’impianto ha i requisiti richiesti dalla normativa.

Quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità?

La dichiarazione di conformità è obbligatoria quando si realizza un impianto nuovo (elettrico, idraulico, di riscaldamento… ), si allacciano nuove utenze (gas, luce, acqua) o si richiede un certificato di agibilità, ovvero in caso di risanamenti e ristrutturazioni edilizie, ecc…

Nel caso in cui venga fatta una modifica all’impianto, si certificherà la conformità parziale, fermo restando che deve essere garantita la sicurezza dell’intero impianto elettrico.

Chi può certificare gli impianti elettrici?

La dichiarazione di conformità deve essere rilasciata da un‘impresa abilitata, ovvero che possiede alcuni requisiti professionali stabiliti dall’art 4 del D.M. 37/2008.

Ci sono poi casi particolari – impianto elettrico per unità residenziale o commerciali molto grandi è superiore ai 400 metri, potenza del contatore sopra i 6 kw, piscine, centri medici e centri benessere – in cui oltre alla dichiarazione di conformità serve anche il il progetto di un ingegnere iscritto all’Albo.


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