Rifacimento dell’impianto elettrico: le procedure e i costi

Corso Energy Manager
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Quando si decide di rinnovare o ristrutturare la propria abitazione, uno degli aspetti più critici e importanti da considerare è il rifacimento dell’impianto elettrico. Questa operazione non solo garantisce la sicurezza e l’efficienza energetica della casa, ma ma permette anche di adeguarsi alle nuove esigenze tecnologiche e ai moderni standard di comfort. Tuttavia, il processo di rinnovamento dell’impianto elettrico comporta una serie di procedure specifiche e ha dei costi che variano in base a diversi fattori. Ne parliamo in questo articolo.

Caratteristiche di un impianto elettrico a norma

Un impianto elettrico può essere considerato a norma se ha le seguenti caratteristiche:

  • tutti gli interventi devono essere stati eseguiti da professionisti con requisiti verificati dalla camera di commercio
  • deve essere presente un salvavita, ovvero un dispositivo che, in caso di dispersione e folgorazione, può interrompere il flusso elettrico
  • devono esserci sia interruttori magnetotermici sia differenziali – come il salvavita – per proteggere l’immobile in caso di cortocircuito o sovracorrente
  • i cavi devono essere dimensionati in base alla portata dell’impianto
  • deve essere dotato di messa a terra – eseguita a norma – per disperdere nel terreno il flusso elettrico
  • le varie utenze devono essere diversificate all’interno dei moduli del cavo elettrico.

La dichiarazione di conformità

La dichiarazione di conformità, o Di.Co, è un documento che dev’esser rilasciato ad ogni nuova installazione, modifica o rifacimento di un impianto di elettrico – vale anche per altri tipi di impianti – per certificare che l’impianto è stato realizzato a norma. Può essere rilasciato solo da imprese edili abilitate, ovvero che hanno i requisiti professionali previsti dall’art 4 del D.M. 37/2008.

Insieme alla dichiarazione il tecnico è tenuto a rilasciare anche la relazione che contiene l’elenco e la tipologia dei materiali impiegati e lo schema dell’impianto evidenziato nella planimetria dell’immobile del progetto.

La dichiarazione di rispondenza

Nel caso in cui, invece, si volesse certificare la conformità di un impianto esistente che è stato installato prima del 2008 bisogna rilasciare il certificato di rispondenza, detto Di.Ri.

Non è obbligatorio controllare lo stato dell’impianto elettrico quando viene stipulato un nuovo contratto di affitto o compravendita ma, spesso, gli affittuari/acquirenti lo chiedono.

Un impianto elettrico che non rispetta le indicazioni di legge:

  • è pericoloso per la salute e la sicurezza di chi vive nell’abitazione
  • non è efficiente dal punto di vista energetico e ciò comporta un danno per l’ambiente e un costo maggiore delle bollette dovuto agli alti consumi energetici.

I motivi principali per cui molti operatori e energy manager consigliano di rifare un impianto elettrico, e adeguarlo alle normative vigenti sugli impianti, sono due:

  1. l’impianto è stato realizzato molti anni fa senza fare attenzione al rispetto delle norme di sicurezza previste dalla legge; ragione per cui molti impianti elettrici datati sono anche privi della dichiarazione di conformità o di certificato
  2. durante la progettazione dell’abitazione che non si è tenuto conto di come ottimizzare i consumi energetici; solitamente le abitazioni sono classificate in classe energetica E, classe energetica F, o classe energetica G e c’è molta dispersione dell’energia prodotta.

Ogni volta che si decide di rifare l’impianto elettrico in modo che rispetti le normative del Comitato Elettrotecnico Italiano.

Quali sono gli interventi necessari per rifare un impianto elettrico di una casa vecchia?

Il rifacimento dell’impianto elettrico richiede opere murarie come, per esempio, aprire e chiudere tracce a muro, a pavimento, o soffitto per innestare i corrugati al cui interno scorrono i fili dell’impianto. 

L’intervento in sé rappresenta solo un terzo del costo dell’impianto elettrico. Nei costi per l’impianto che vengono considerati nel preventivo vanno sommati anche la manodopera per l’assistenza muraria e il compenso per la certificazione della conformità dell’impianto.

Differenze tra manutenzione e rifacimento dell’impianto

Perché l’intervento vada in detrazione insieme agli altri lavori di ristrutturazione deve trattarsi di un rifacimento e non di un semplice lavoro di manutenzione ordinaria.

Nella manutenzione, infatti, sono previste solo interventi come la sostituzione dell’impianto, spostare prese o interruttori. L’impianto viene migliorato ma non rifatto del tutto, quindi, potrebbe comunque non risultare sicuro e non rispettare le indicazioni di legge per cui può essere certificato come conforme. Per questo motivo si rende necessaria la manutenzione straordinaria.

Rifacimento impianto elettrico: cila o scia?

La scelta tra CILA o SCIA per il rifacimento dell’impianto elettrico dipende dal tipo di intervento che si intende fare. Più nello specifico, la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata):

  • è un tipo di comunicazione amministrativa che viene utilizzata per lavori di ristrutturazione o riqualificazione edilizia;
  • solitamente, la CILA viene utilizzata quando i lavori non comportano una modifica della volumetria dell’edificio e quando non è necessario richiedere un permesso di costruzione vero e proprio;
  • richiede che un tecnico abilitato (come un architetto o un ingegnere) asseveri la conformità del progetto alle norme tecniche e urbanistiche in vigore;
  • è più veloce e meno costosa rispetto alla SCIA, ma può avere alcune restrizioni riguardo alla portata dei lavori ammessi.

La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) invece:

  • è utilizzata per segnalare l’inizio di attività che comportano una modifica della volumetria dell’edificio o che possono influenzare in modo significativo la destinazione d’uso;
  • può essere richiesta per interventi più complessi o quando è necessario un permesso di costruzione vero e proprio;
  • richiede la presentazione di una documentazione tecnica più dettagliata e spesso coinvolge una maggiore supervisione da parte delle autorità locali;
  • è generalmente più costosa e richiede più tempo rispetto alla CILA.

A determinare quale opzione sia necessaria per il rifacimento dell’impianto elettrico nella tua situazione specifica, sarà l’ufficio urbanistico o edilizio del tuo comune o città. Per questa ragione è sempre bene rivolgersi a un professionista esperto nel settore delle normative edilizie locali che saprà muoversi al meglio in queste dinamiche. Le regole possono variare notevolmente da luogo a luogo, quindi è importante ottenere informazioni aggiornate e precise per rispettare correttamente le leggi locali.

Quanto costa rifare un impianto elettrico?

Il prezzo dell’impianto elettrico varia in base alla superficie dell’immobile e la numero, e al tipo, di prese che vanno inserite o rifatte.

Se si considera un appartamento di 70 mq vengono installati circa 60 punti luce e che ogni punto luce costa circa 50€, il costo medio è di 3000 euro, in cui sono inclusi la manodopera e i materiali necessari per la realizzazione del punto luce. 

Bisogna calcolare a parte l’eventuale montaggio di faretti, lampade, lampadari e luci al LED.

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Detrazioni fiscali per rifare l’impianto elettrico

Per abbattere in parte il costo necessario per il rifacimento dell’impianto spesso si decide di inserire questo intervento all’interno dei lavori di ristrutturazione dell’abitazione, soprattutto, quando questi prevedono anche opere murarie.

Le detrazioni IRPEF previste per chi fa lavori di ristrutturazione sono del 50% e si recuperano con dieci rate annuali di uguale importo. Il limite di spesa è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

Per accedere alle detrazioni bisogna effettuare tutti i pagamenti con il bonifico parlante dove oltre ai dati e al codice fiscale di chi richiede la detrazione va inserito il riferimento alla legge 16-bis del Dpr 917/1986 come causale.

Per poter iniziare l’intervento un tecnico dovrà presentare in Comune la CILA, pratica edilizia necessaria per la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Il rifacimento dell’impianto elettrico civile può essere, poi, un’occasione per ridistribuire i punti luce in modo da adeguarli alla disposizione dei mobili. Nelle case che non di sono di recente costruzione solitamente venivano predisposte poche prese elettriche nelle singole stanze.

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