Decreto SCIA: i professionisti tecnici segnalano criticità nel testo

Decreto SCIA, un provvedimento legislativo luci e ombre. La Rete delle Professioni Tecniche evidenzia tutte le diverse criticità.

Corso Docfa
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La Rete delle Professioni Tecniche è stata ricevuta presso la Camera dei Deputati dagli Uffici di Presidenza riuniti della Commissione X (Attività produttive, commercio e turismo) e della Commissione VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) per un’audizione nell’ambito dell’esame dello Schema di decreto legislativo avente per oggetto, tra le altre cose, la SCIA.

I professionisti tecnici, dopo aver espresso la piena condivisione degli obiettivi di semplificazione delle procedure in ambito edilizio perseguiti dallo Schema di Decreto SCIA, hanno posto all’attenzione del Legislatore alcune criticità presenti nel provvedimento.

Queste risultano causate per lo più a mancanza di coordinamento fra l’attuale testo del decreto SCIA e le restanti norme applicabili nelle medesime fattispecie e, a parere della Rete, vanno necessariamente risolte. A questo proposito i rappresentanti della RPT hanno sottoposto una serie di osservazioni e proposte migliorative.

“Molte volte i professionisti” ha dichiarato Fabrizio Pistolesi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori e Coordinatore del Gruppo di Lavoro della Rete sul Regolamento edilizio “hanno difficoltà a produrre la SCIA a causa di piccole difformità riscontrabili con l’elaborato tecnico assentito. Se l’intento è quello di lavorare presto e bene, forse è arrivato il momento di saper distinguere tra gli abusi edilizi veri e propri e le varianti non essenziali in termini di superficie e volume e quindi senza alcuna rilevanza ai fini urbanistico edilizi. Oltre ai punti sottoposti nel documento che abbiamo presentato, altro tema centrale è quello del fascicolo del fabbricato. Senza questo strumento sarà molto difficile un’analisi diffusa sulla situazione strutturale degli immobili esistenti”.

In riferimento agli “Interventi subordinati a comunicazione di inizio lavori asseverata” e alla semplificazione delle pratiche catastali, i professionisti tecnici hanno poi rilevato come la norma che pone in capo all’Amministrazione Comunale l’espletamento delle pratiche catastali risulti inapplicabile a causa della complessità e dell’onerosità delle procedure. In questo senso, hanno chiesto che all’Amministrazione venga riservato un ruolo di mero controllo. Quanto alla semplificazione delle procedure di frazionamento catastale dei terreni, la Rete ha chiesto una modifica per cui l’aggiornamento verrebbe presentato presso l’Agenzia delle Entrate e da questa reso disponibile ai Comuni per via telematica.

“Nella bozza di decreto SCIA” ha invece affermato Cesare Galbiati del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati “viene ripresa la norma cosiddetta di accatastamento ai Comuni che si è dimostrata inapplicabile, tant’è che già in 10^ Commissione al Senato è stato approvato un emendamento finalizzato a modificare la sua irragionevole formulazione, ed abbiamo quindi chiesto di non reiterare quello che riteniamo sia un errore”.

A proposito della “semplificazione degli interventi di bonifica” la RPT ha rilevato come tale intervento sia rivolto, di fatto, esclusivamente ai grandi siti, senza includere quelli “ordinari”. Quanto poi alla regolarizzazione delle difformità “limitate” e prive di rilevanza urbanistica delle opere edilizie, la Rete ritiene necessario chiarire, attraverso un intervento legislativo, la natura non abusiva di tali difformità ed estendere la possibilità di una loro regolarizzazione a tutti gli interventi realizzati da oltre 10 anni ed aventi queste determinate caratteristiche. Sul tema della “manutenzione straordinaria” i professionisti tecnici hanno invece messo in evidenza una palese contraddizione introdotta dallo “Sblocca Italia”. Da un lato, infatti, si comprendono nella manutenzione straordinaria anche gli interventi di frazionamento o accorpamento, dall’altra non è stata prevista alcuna semplificazione delle procedure di modifica ai prospetti. La Rete, pertanto, ha chiesto l’introduzione, nell’attuale Schema di decreto SCIA, di ulteriori semplificazioni e chiarimenti sul tema specifico.

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