Guida pratica al Modello Unico per impianti fotovoltaici

L’obiettivo del modello unico per impianti fotovoltaici di piccole dimensioni è quello di semplificare e snellire le procedure burocratiche

Corso Progettazione Fotovoltaico
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Un modello unico per impianti fotovoltaici, un innovazione preannunciata già dal maggio scorso ( il 24 novembre infatti saranno trascorsi esattamente 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto ministeriale, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 19 maggio 2015 e poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 maggio 2015 ndr ) quando fu approvato il DM 19 che mira a ridefinire delle procedure più rapide per poter agevolare lo sviluppo di impianti fotovoltaici fino a 20 kW, ma che ora è ufficialmente in vigore su tutto il territorio nazionale. Una piccola rivoluzione burocratica che va nella direzione di sburocratizzare il settore economico legato alla connessione e all’esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici e che non mancherà di condizionare l’attività dei tecnici specializzati in impianti fotovoltaici.

Il decreto ministeriale numero 19 oltre a d introdurre quindi una nuova e pratica procedura di comunicazione dati tra Comuni, Gestori di rete e GSE ( il cosiddetto modello unico per impianti fotovoltaici ndr ), mira anche a regolarizzare, mettendo nero su bianco le caratteristiche dei piccoli impianti fotovoltaici, le tipologie rientranti nello stesso decreto.

Secondo la norma infatti, gli impianti fotovoltaici in oggetto dovranno necessariamente possedere le seguenti caratteristiche:

  • essere realizzati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi in bassa tensione

  • avere una potenza nominale inferiore a quella disponibile in prelievo;

  • avere potenza nominale non superiore a 20 kW;

  • deve esserne richiesto, contestualmente, l’accesso al regime di scambio sul posto

  • devono essere realizzati sui tetti degli edifici

  • non devono essere presenti ulteriori impianti di produzione sullo stesso punto di prelievo

Il nuovo modello unico inoltre verrà costituito in due parti distinte: una prima parte che dovrà includere i dati relativi all’inizio dei lavori, e una seconda parte successiva in cui saranno elencati i dati relativi alla conclusione dei lavori. Dati che dovranno essere trasmessi telematicamente al Gestore di Rete, che entro 20 giorni verificherà la compatibilità o meno della domanda e in caso di esito positivo avvierà quindi la procedura.

Esiste una procedura standard suggerita per redigere correttamente il nuovo modello unico per piccoli impianti fotovoltaici ?

Si, secondo diversi esperti e consulenti energetici, esiste una ben definita procedura , comprendente 4 semplici passaggi burocratici:

  • richiesta dell’utente, da eseguire esclusivamente via web, al gestore di rete, tramite la prima parte del nuovo modello unico

  • il gestore di rete, entro 20gg, verifica che i lavori siano semplici, conferma all’utente, l’avvio dell’iter e, senza richiesta di accettazione del preventivo, invia comunicazione al Comune, al GSE e alla regione. Dopo di che lo stesso gestore di rete carica i dati sul software Gaudì di Terna

  • l’utente, terminati i lavori di realizzazione dell’impianto, trasmette al gestore di rete (sempre e solo attraverso lo strumento telematico ndr ) la seconda parte del modello unico ( in questa fase il gestore di rete deve prendere visione e accettare il Regolamento di esercizio con il gestore di rete e il contratto per l’erogazione dello Scambio sul posto con il GSE

  • il gestore di rete si occupa di inviare copia al Comune, al GSE, aggiornare i dati su Gaudì, e addebita i costi di connessione all’utente, a cui vengono inviate le ricevute di pagamento.

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