Salario minimo entro giugno 2015
«È ragionevole immaginare che prima della metà del 2015 tutto ciò che riguarda il salario minimo possa essere fatto»
Il ministro del Welfare Giuliano Poletti annuncia il via libera al salario minimo in Italia entro il mese di giugno del prossimo anno. L’introduzione per legge del salario minimo in Italia è stata prevista come possibilità nella legge delega dove sono state inserite le procedure e le modalità necessarie per realizzarlo.
Il ministro del Welfare Giuliano Poletti annuncia il via libera al salario minimo in Italia entro il mese di giugno del prossimo anno. L’introduzione per legge del salario minimo in Italia è stata prevista come possibilità nella legge delega dove sono state inserite le procedure e le modalità necessarie per realizzarlo.
Il salario minimo è un tema particolarmente delicato, usato da più di uno schieramento politico nel corso delle ultime tornate elettorali e da tanti considerato fondamentale in vista di una possibile ripresa del mercato del lavoro. “Riteniamo debba essere inserito nel quadro della contrattazione del nostro Paese” ha affermato Poletti “che è una contrattazione molto diffusa e dove le parti sociali hanno una responsabilità importante ».
Quanto alla questione dei tempi, secondo il ministro del Lavoro indica come obiettivo per l’approvazione della legge delega «entro la fine dell’anno, forse anche novembre. E a quel punto abbiamo massimo sei mesi di tempo per l’approvazione dei decreti delegati. Pensiamo che entro Giugno 2015 il salario minimo a meno di gravi contrattempi nell’iter parlamentare-burocratico possa vedere la luce».
Il governo sta anche affrontando il nodo dell’equilibrio di bilancio delle casse di previdenza. Allo studio è la costituzione di un Fondo di garanzia per le Casse di previdenza privatizzate, allo scopo di assicurare la stabilità finanziaria e la certezza dei trattamenti previdenziali. «Si tratta di attuare un principio di solidarietà intercategoriale e di autonomia responsabile del sistema, in grado di scongiurare l’intervento di ultima istanza dello Stato in materia previdenziale» ha detto Poletti.
Poletti, ha inoltre ricordato che «dei 678 milioni necessari alla copertura degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione in deroga per l’anno 2014 e parte del 2015, oltre 92 verranno attinti dalle casse dei fondi interprofessionali».
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