Quali sono gli abusi edilizi che cadono in prescrizione?

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Gli abusi edilizi rappresentano una problematica diffusa nel nostro Paese, con implicazioni sia penali che amministrative. Comprendere quali siano gli abusi edilizi che cadono in prescrizione è fondamentale per chi si trova a gestire tali situazioni. Vediamo in dettaglio il concetto di prescrizione in ambito edilizio, analizzando i diversi tipi di abusi, i tempi di prescrizione e le conseguenze legali.

Che cos’è la prescrizione

La prescrizione è un istituto giuridico che estingue un reato o una sanzione amministrativa dopo un determinato periodo di tempo. Nel contesto degli abusi edilizi, la prescrizione può riguardare sia le sanzioni penali che quelle amministrative. Come si applica a ciascun tipo di abuso?

Abusi edilizi: reati penali o illeciti amministrativi

Gli abusi edilizi possono configurarsi come reati penali o come illeciti amministrativi. La distinzione dipende dalla gravità dell’abuso:

  • reati penali: coinvolgono violazioni significative delle normative urbanistiche e edilizie, come costruzioni senza permesso o in aree protette;
  • illeciti amministrativi: comprendono violazioni meno gravi, come modifiche non autorizzate di edifici già esistenti.

Termini di prescrizione per i reati penali

Per quanto riguarda i reati penali in ambito edilizio, i termini di prescrizione variano in base alla gravità del reato. In caso di reati meno gravi la prescrizione avviene dopo 5 anni. In caso di reati gravi la prescrizione può arrivare fino a 7 anni e mezzo, considerando eventuali interruzioni del termine.

In generale, la prescrizione in ambito penale evita la demolizione penale solo se il reato non viene perseguito entro i termini stabiliti dalla legge.

La demolizione penale è ordinata dal giudice in sede di procedimento penale e riguarda gli abusi che costituiscono reato. La demolizione amministrativa, invece, è disposta dall’autorità amministrativa (es. Comune) per gli illeciti che non costituiscono reato ma violano le normative urbanistiche.

Abusi edilizi e sanzioni amministrative

Per gli abusi edilizi che comportano sanzioni amministrative, i termini di prescrizione sono generalmente di 5 anni dalla data dell’abuso. Tuttavia, esistono casi specifici e deroghe che possono allungare o ridurre tali termini.

Abusi minori

Gli abusi di minore entità, come piccole modifiche non autorizzate o ampliamenti di dimensioni ridotte, tendono a cadere più facilmente in prescrizione. Questi abusi, se non rilevati entro il termine di 5 anni, non possono più essere sanzionati amministrativamente. È importante sottolineare che anche per questi abusi, eventuali atti interruttivi possono riavviare il termine di prescrizione.

Abusi sostanziali

Gli abusi più gravi, come costruzioni intere senza permesso o modifiche significative rispetto al progetto autorizzato, possono cadere in prescrizione solo se non rilevati entro i termini legali. Tuttavia, questi tipi di abusi sono più frequentemente oggetto di controlli e interventi da parte delle autorità, riducendo la probabilità che cadano in prescrizione.

Decorrenza della prescrizione

La decorrenza della prescrizione inizia dalla data in cui l’abuso è stato commesso. Tuttavia, in molti casi, può essere difficile determinare questa data con precisione. Per questo motivo, la prescrizione può essere calcolata a partire dal momento in cui l’abuso è stato accertato dalle autorità competenti.

Interruzione della prescrizione

La prescrizione può essere interrotta da vari atti. Ad esempio per la notifica di un atto amministrativo, come un’ordinanza di demolizione, oppure con l’avvio di un procedimento penale che riguarda l’abuso edilizio.

Ogni interruzione fa ripartire il termine di prescrizione da capo.

Sanare un abuso edilizio: sanatoria e condono edilizio

Sanare un abuso edilizio significa regolarizzare una costruzione non conforme alle normative vigenti. Esistono diverse modalità per sanare un abuso:

  • sanatoria: la procedura attraverso la quale si richiede l’autorizzazione a posteriori per l’abuso commesso, utile anche in caso di abusi edilizi ereditati;
  • condono edilizio: uno strumento molto utile che permette di regolarizzare abusi edilizi in cambio di una sanzione pecuniaria.

In alcuni casi, la prescrizione può evitare la demolizione dell’abuso edilizio, specialmente se l’abuso è stato commesso molti anni prima e non è stato rilevato dalle autorità in tempo utile.

Abusivismo in Italia

L’abusivismo in Italia è un fenomeno diffuso e radicato, che ha profonde implicazioni sociali, economiche e ambientali. Nonostante le normative stringenti e le campagne di sensibilizzazione, la costruzione di edifici senza i necessari permessi continua a rappresentare una sfida significativa. Le cause dell’abusivismo sono molteplici, tra cui la lentezza della burocrazia, la carenza di pianificazione urbanistica e, talvolta, l’assenza di controlli efficaci da parte delle autorità competenti.

Secondo i dati riportati in vari studi, ogni anno in Italia vengono rilevati migliaia di nuovi casi di abusivismo edilizio, che vanno dalle piccole modifiche non autorizzate a costruzioni intere realizzate senza permesso. Questi abusi non solo compromettono l’integrità del territorio, causando danni ambientali spesso irreversibili, ma mettono anche a rischio la sicurezza degli abitanti.

Per affrontare questo problema, sono state introdotte diverse normative e misure, come i condoni edilizi, le sanatorie o ad esempio il Decreto Salva Casa 2024, che permettono di regolarizzare alcune situazioni, seppur con limiti e condizioni specifiche. Tuttavia, la prevenzione e il rafforzamento dei controlli restano essenziali per contrastare efficacemente l’abusivismo.

Gli abusi edilizi rappresentano una questione complessa con implicazioni legali significative. La comprensione dei termini di prescrizione, delle modalità di sanatoria e delle differenze tra sanzioni penali e amministrative è cruciale per gestire correttamente queste situazioni.

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