Superbonus 2024: come funziona e cosa cambia

Corso Superbonus 110%: dalla normativa alla pratica
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Cosa succederà al Superbonus nel 2024? Quali saranno le nuove aliquote di detrazione? Quali i cambiamenti previsti per condomini e case unifamiliari?

In questo articolo proveremo a rispondere a queste e altre domande sui bonus edilizi 2024 e in particolare sulla misura del Superbonus, che muterà profondamente l’anno venturo per superare tutte le criticità emerse durante il suo periodo di attuazione.

Le criticità del Superbonus 110%

La detrazione fiscale del 110% ha generato diverse difficoltà. In primo luogo, ci si è trovati di fronte a un aumento dei costi (sia della manodopera necessaria per sostenere le commesse, sia dei materiali) che, a causa dell’incremento della domanda e del sistema speculativo formatisi, sono lievitati a dismisura. Per alcuni tipi di forniture le spese hanno subito rialzi del 200%, per esempio nel caso di acciaio e cemento armato, già prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

E non bisogna dimenticare che la misura è stata finanziata a debito, perciò – nonostante l’aumento di fatturato nel settore edilizio che incide sul PIL italiano – non è possibile coprire l’ingente costo della manovra esclusivamente con gli utili di impresa.

In questo complesso contesto, si è resa quindi necessaria una modifica dell’incentivo, già rivisto comunque nel corso del 2023, in favore degli interventi di efficientamento energetico.

Nuovo superbonus 2024: le modifiche

Il Superbonus 2.0 sarà legato ai fondi del PNRR, in particolare a quelli provenienti dal REpowerEU, che permetteranno di arrivare a una detrazione al 90% per redditi bassi. L’aiuto economico avrà, inoltre, dei requisiti molto più stringenti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza conterrà anche i fondi per l’alluvione dell’Emilia Romagna, per un valore complessivo di oltre 21 miliardi di euro.

Un cambiamento importante rispetto al Superbonus 110% riguarderà le modalità di finanziamento dei lavori di efficientamento, che non seguiranno più il meccanismo della detrazione fiscale, della cessione del credito e dello sconto in fattura, ma saranno realizzati direttamente dalle ESCo (Energy Service Company). Si tratta di società di servizi nell’ambito del settore energetico che verranno individuate dal governo, tramite un accordo con un partner operativo, per coordinare le attività.

Superbonus per condomini: si passa dal 110% al 70%

In attesa delle disposizioni finali sulla riforma, bisogna sottolineare che comunque dal 2024 la detrazione per il Superbonus condomini verrà sottoposta a modifica: passerà dall’attuale 90% al 70%, fino ad arrivare al 65% nel 2025.

Il prossimo anno saranno comunque disponibili diverse detrazioni fiscali alternative al Superbonus, come l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni, il bonus barriere architettoniche, il sismabonus, il bonus verde e il bonus mobili ed elettrodomestici.

Superbonus 2024 per case unifamiliari

Il bonus 110% per case e villette unifamiliari ha subito la proroga fino al 31 dicembre del 2023, a condizione che però entro il 30 settembre 2022 fosse terminato il 30% dei lavori. Chi invece ha avviato gli interventi edilizi nel 2023, potrà beneficiare della detrazione fino alla fine dell’anno se sono rispettati i seguenti requisiti:

  • l’immobile ristrutturato è l’abitazione principale;
  • il reddito non supera la soglia di 15.000 euro;
  • sussiste il diritto reale di godimento sull’immobile.

Il Superbonus sarà valido fino al 2025 solo per le abitazioni unifamiliari che si trovano nelle zone colpite dal sisma.

Prerequisiti di accesso al Superbonus

Nel caso di un edificio con più famiglie, in particolare se suddiviso sia in unità abitative che in unità di tipo commerciale o industriale, precedentemente a qualsiasi verifica tecnica è necessario avere un ulteriore prerequisito, riguardante la situazione catastale e la residenzialità complessiva della costruzione.

Sono escluse dal Superbonus tutte le unità immobiliari appartenenti alle categorie A/1, abitazioni di tipo signorile, A/8, le abitazioni in ville, e A/9, i castelli e i palazzi storici. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che possono beneficiare della detrazione solo gli immobili di natura residenziale nel loro complesso, in cui quindi la superficie occupata dalle unità residenziali è superiore al 50% del totale.

Prerequisito post intervento

Per quanto riguarda gli interventi e i lavori che prevedono un cambio di destinazione d’uso di una o di diverse unità immobiliari in residenziali, la verifica del prerequisito va effettuata nuovamente al termine dei lavori stessi.

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