Interventi di recupero del patrimonio edilizio: quali sono?

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Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio rappresentano una sfida importante per preservare la nostra storia e valorizzare gli edifici storici. Oltre all’aspetto culturale, questi interventi offrono anche vantaggi economici grazie ai bonus e alle detrazioni fiscali pensanti per incentivare i cittadini allo svolgimento di specifiche lavorazioni. In questo articolo, vedremo le diverse tipologie di interventi di recupero del patrimonio edilizio, le spese che possono essere detratte e i bonus per incentivare tali lavori.

Cosa rientra nel recupero del patrimonio edilizio?

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio comprendono una vasta gamma di attività volte a ripristinare, conservare e migliorare gli edifici storici. Questi lavori includono:

  • ristrutturazioni edilizie: interventi mirati a modificare la struttura degli edifici al fine di migliorarne l’utilizzo e la funzionalità;
  • riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici attraverso l’installazione di isolamento termico, l’adozione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti e l’utilizzo di energie rinnovabili;
  • recupero dei centri storici: lavori volti a ripristinare e valorizzare gli edifici situati nei centri storici delle città, contribuendo così alla riqualificazione urbana;
  • restauro e conservazione: interventi finalizzati a preservare e ripristinare gli elementi storici e artistici degli edifici, come facciate, affreschi e decorazioni architettoniche.

Bonus per il recupero del patrimonio edilizio

Per incentivare gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, sono previsti bonus e detrazioni fiscali. Tra i principali vantaggi, ricordiamo:

  1. Bonus per il recupero del patrimonio edilizio: previsto dall’articolo 16 del BIS TUIR del Dpr 917/86, consente di ottenere una detrazione fiscale sulle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. La detrazione può arrivare fino al 50% delle spese sostenute e il limite massimo di spesa detraibile è di 96.000 euro per unità immobiliare. Si tratta di un’opportunità importante per ridurre il costo complessivo degli interventi.
  2. Detrazioni fiscali per le spese di recupero: oltre al bonus specifico, è possibile beneficiare di detrazioni fiscali per le spese sostenute nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio. Le spese agevolabili includono la progettazione, l’acquisto di materiali, le prestazioni d’opera, le perizie e gli oneri di urbanizzazione. È importante conservare la documentazione comprovante i pagamenti effettuati per poter beneficiare di tali detrazioni.
  3. Bonus ristrutturazione del patrimonio edilizio: in alcuni casi, è possibile accedere a ulteriori bonus per specifiche tipologie di interventi. Ad esempio, sono previsti bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche, per interventi finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico o per misure antisismiche. Questi bonus offrono ulteriori vantaggi economici per determinati interventi di recupero.

Come accedere alle detrazioni fiscali

Per ottenere le detrazioni fiscali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, è necessario seguire alcune procedure ed essere in possesso dei giusti requisiti. Più nel dettaglio, i soggetti beneficiari devono appartenere a una delle seguenti categorie:

  • soggetti IRPEF residenti o non residenti in Italia;
  • imprenditori individuali;
  • imprese familiari;
  • società di persone;
  • soci di cooperative a proprietà indivisa;
  • soci di cooperative a proprietà divisa, assegnatari di alloggi, seppur non ancora titolari di mutuo individuale.

Inoltre, i beneficiari devono possedere o detenere l’immobile oggetto dell’intervento di recupero. Questo può includere diverse forme di diritti reali, come la piena proprietà, la nuda proprietà o altri diritti come l’usufrutto.

I pagamenti per le spese di recupero devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale. Nella causale del versamento devono essere indicati i dati relativi alla detrazione fiscale, come indicato dall’articolo 16-bis del TUIR.

La detrazione viene ripartita in 10 anni, con quote costanti nell’anno di sostenimento della spesa e nei 9 anni successivi. Questo consente di ottenere un beneficio fiscale dilazionato nel tempo.

Tipologie di interventi agevolabili

I provvedimenti per i quali è possibile godere della riduzione fiscale dal 36% al 50% sono indicati dall’articolo 16-bis, comma 1 del TUIR. Nello specifico, le azioni che possono essere oggetto degli incentivi sono:

  • manutenzioni di routine, solamente sulle parti comuni degli edifici condominiali;
  • manutenzioni ordinarie e straordinarie;
  • restauro e ripristino conservativo;
  • ristrutturazione edilizia.

Le spese agevolate possono essere:

  • progettazione dei lavori e altre prestazioni fornite da professionisti, richieste dall’intervento;
  • acquisto di materiali e servizi di lavoro;
  • perizie, ispezioni e rapporti di conformità;
  • oneri urbanistici e altre spese direttamente connesse all’attuazione del recupero edilizio;
  • spese per miglioramenti energetici che non possono beneficiare della detrazione aggiuntiva del 65%;
  • IVA, tasse e altri tributi relativi alle prestazioni sopra elencate.

Inoltre, sono previste delle norme che estendono il beneficio ad altre tipologie di lavori, in particolare quelli finalizzati alla riduzione dell’inquinamento acustico, all’adozione di misure antisismiche, all’eliminazione di barriere architettoniche, agli interventi di prevenzione di atti illeciti e alla realizzazione di parcheggi.

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