Medico competente: ruolo, chi lo nomina, quando è obbligatorio

La figura del medico competente, o medico del lavoro, è essenziale quando si parla di sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Il suo compito è quello di collaborare con il datore di lavoro e salvaguardare la salute dei dipendenti all’interno dei luoghi di lavoro. La sua figura è definita dal D.Lgs. 81/08 all’articolo 2, comma 1, lettera h, e solitamente coincide con un professionista di una struttura sanitaria con specializzazione nei luoghi di lavoro, medicina legale o preventiva, regolarmente iscritto nell’elenco nazionale dei medici competenti.
Di cosa parliamo in questo articolo:
La nomina è obbligatoria?
Secondo quanto stabilito dalla legge, non sempre è obbligatorio nominare il medico competente. Per entrare più nel dettaglio, la nomina è obbligatoria nei casi previsti dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. ovvero nelle aziende in cui sono presenti specifici rischi sul lavoro, come ad esempio:
- esposizione di amianto, piombo e altri agenti pericolosi;
- movimentazione manuale carichi;
- rumori;
- sostanze chimiche;
- vibrazioni.
Il medico competente è necessario anche per i lavori d’ufficio che prevedono una postazione videoterminale per più di venti ore o in caso di lavori notturni. In queste circostanze è obbligatoria la sorveglianza sanitaria e il giudizio di idoneità da parte di un medico del lavoro.
Chi lo nomina?
La nomina del medico competente è una responsabilità del datore di lavoro. In caso di mancata nomina si va incontro a diverse sanzioni: un’ammenda fino a 10.000 € o l’arresto da 3 a 6 mesi. Per procedere alla designazione del medico del lavoro, il titolare dell’impresa deve redigere la lettera di incarico, valida ai sensi di legge. Questa dovrà contenere numerose informazioni tra cui: i dati dell’azienda e quelli anagrafici del rappresentate legale, l’elenco delle mansioni che dovrà svolgere il medico, la data della nomina e la firma del datore di lavoro e del medico.
Gli incarichi del medico competente
Tra gli obblighi del medico del lavoro vi è quello di redigere e aggiornare per ogni lavoratore sotto la propria responsabilità una cartella sanitaria e di rischio in seguito alla sorveglianza sanitaria. All’interno della cartella sanitaria troviamo i risultati delle visite mediche di vario tipo:
- periodiche;
- preventive;
- su richiesta del lavoratore;
- alla cessazione del rapporto di lavoro;
- in caso di cambio di mansione.
Al termine della visita il medico competente dovrà esprimere un giudizio di idoneità sulla base dell’esito degli esami fatti. Il lavoratore può risultare:
- ideneo;
- parzialmente idoneo;
- temporaneamente idoneo;
- idoneo in modo permanente.
Inoltre, il medico ha l’obbligo di informare il lavoratore dei risultati della sorveglianza sanitaria, comunicandogli in forma anonima e fornendo le indicazioni necessarie per tutelare la salute e l’integrità psico-fisica.
Questa procedura fa parte delle misure preventive obbligatorie che il datore di lavoro deve tenere a mente per prevenire danni ai dipendenti ed evitare potenziali sanzioni in merito alla sicurezza sul lavoro.
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