Cos’è il benessere termoigrometrico e come si controlla?

Il benessere termoigrometrico è un aspetto fondamentale per garantire un ambiente confortevole e salubre all’interno degli edifici. Questo concetto va oltre il semplice controllo della temperatura e include anche il livello di umidità presente nell’aria.
Nel settore professionale, comprendere come ottenere il benessere termoigrometrico è essenziale per creare ambienti interni che promuovano il comfort termico e la salute delle persone. Per questo motivo i professionisti che operano nel settore possono contare su risorse specializzate, utili per capire come tenere in considerazione i numerosi aspetti legati al benessere termoigrometrico. Tra questi troviamo, ad esempio, il Corso Impianti Climatizzazione utile per acquisire le conoscenze necessarie in materia.
Di cosa parliamo in questo articolo:
Cosa si intende per benessere termoigrometrico?
Il benessere termoigrometrico si riferisce alla condizione di comfort termico e umidità all’interno di un ambiente. Non si tratta solo di mantenere una temperatura piacevole, ma anche di assicurarsi che l’aria non sia né troppo secca né troppo umida. Questo concetto è regolamentato dalla norma UNI EN ISO 7730, che fornisce linee guida per valutare e garantire il comfort termico negli spazi interni.
Quali sono i fattori che influenzano il benessere termico?
Diversi fattori influenzano il benessere termico delle persone in un ambiente. Questi includono:
- Temperatura: la temperatura dell’aria svolge un ruolo cruciale nel comfort termico. Gli ambienti troppo caldi o troppo freddi possono causare disagio.
- Umidità relativa: l’umidità dell’aria è altrettanto importante. Un’umidità relativa troppo bassa può portare a secchezza delle vie respiratorie e della pelle, mentre un’umidità eccessiva può causare sensazioni di disagio e promuovere la crescita di muffe.
- Velocità dell’aria: la circolazione dell’aria può influenzare la percezione di caldo o freddo. Correnti d’aria possono accentuare il disagio termico.
- Attività fisica: l’attività che una persona svolge in un ambiente può influenzare la sensazione di caldo o freddo. Ad esempio, l’esercizio fisico può far aumentare la temperatura corporea.
- Vestiario: l’abbigliamento indossato può influenzare la sensazione di comfort termico. Indossare vestiti pesanti in un ambiente caldo può causare disagio e viceversa.
Qual è il valore ottimale dell’umidità relativa per ottenere il benessere termico?
L’umidità relativa ottimale per il benessere termico si aggira generalmente tra il 30% e il 60%. Un’umidità troppo bassa può causare secchezza delle vie respiratorie, irritazione degli occhi e della pelle. D’altra parte, un’umidità eccessiva può favorire la proliferazione di acari e muffe, oltre a causare una sensazione di appiccicosità nell’ambiente.
Quali sono i parametri da controllare?
Per garantire il benessere termoigrometrico, è essenziale monitorare e controllare diversi parametri.
Per prima cosa occorre mantenere una temperatura adeguata all’attività svolta nell’ambiente. I diversi tipi di impianti termici moderni, inclusi quelli delle caldaie a condensazione, offrono un controllo accurato sulla temperatura. Inoltre, l’uso di dispositivi come umidificatori o deumidificatori può aiutare a mantenere l’umidità relativa nei livelli desiderati.
È importante anche evitare correnti d’aria e garantire una buona circolazione dell’aria per contribuire al comfort termico. In tal senso, avere un sistema di ventilazione adeguato è cruciale per garantire una buona qualità dell’aria all’interno degli ambienti.
Ed infine, l’isolamento termico. Avere una buona coibentazione riduce la dispersione di calore e aiuta a mantenere una temperatura costante.
Il benessere termoigrometrico è un elemento chiave per creare un ambiente salubre e confortevole. Comprendere i fattori che influenzano il benessere all’interno di un edificio è un passo fondamentale per creare ambienti interni che soddisfino le esigenze di comfort e salute dei loro occupanti.