Composti organici volatili: cosa sono e come evitarli

I composti organici volatili rappresentano una categoria cruciale di inquinanti atmosferici che possono provenire sia da fonti naturali che da processi industriali.

La loro capacità di evaporare facilmente nell’aria può portare a effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente. Questo articolo ha lo scopo di approfondire la natura dei composti organici volatili, i rischi connessi alla loro esposizione e le strategie per mitigarne l’impatto.

Cos’è un composto organico volatile?

I composti organici volatili, noti con l’acronimo VOC (Volatile Organic Compounds) o COV, rappresentano una varietà di sostanze chimiche rilevabili in numerose fonti di inquinamento atmosferico. 

Essi sono caratterizzati dalla capacità di evaporare a temperatura ambiente, contribuendo in modo significativo all’alterazione della qualità dell’aria interna e esterna. 

Tra le fonti comuni di VOC vi sono prodotti per la casa e l’ufficio, come vernici, solventi, detergenti, cosmetici e materiali da costruzione.

I pericoli dei composti organici volatili

L’esposizione ai composti organici volatili può causare una serie di problematiche per la salute, soprattutto quando tale esposizione è cronica o avviene in concentrazioni elevate. 

Gli effetti immediati possono includere: 

• irritazione agli occhi, al naso e alla gola; 
• insorgenza di mal di testa;
• sensazione di nausea;
• in situazioni più gravi, la possibilità di danni al fegato, ai reni e al sistema nervoso centrale. 

Su scala temporale più ampia, l’esposizione prolungata a queste sostanze può avere effetti cancerogeni. 

La salubrità indoor diventa, dunque, un aspetto fondamentale, che va monitorato attentamente per garantire il benessere delle persone che vivono o lavorano in ambienti chiusi. 

Infine, i VOC possono avere impatti negativi anche sull’ambiente, influenzando la qualità dell’aria e alterando l’equilibrio biologico.

Tipologie di composto organico volatile

I composti organici volatili si distinguono in svariate tipologie, a seconda della loro origine e della loro struttura chimica, tra cui idrocarburi alifatici, alcheni, idrocarburi aromatici, aldeidi, alcoli, eteri, composti organici alogenati, solforati e azotati.

Alcuni esempi di VOC possono includere:

• il benzene, presente nei prodotti petroliferi; 
• la formaldeide, utilizzata nella produzione di resine e come disinfettante; 
• il tetracloroetilene, usato come solvente industriale. 

Questi sono solo alcuni esempi, ma va sottolineato che ogni composto organico volatile ha un profilo di rischio unico e un differente potenziale per l’inquinamento dell’aria, per cui è di assoluta importanza la gestione precisa e il controllo di qualsiasi inquinante chimico.

Come ridurre l’esposizione ai composti organici volatili

La riduzione dell’esposizione ai COV richiede sia misure preventive che correttive. 

Le azioni preventive comprendono l’utilizzo di prodotti a basso contenuto di VOC, la corretta ventilazione degli ambienti e la progettazione di impianti specifici per controllare i rischi associati.

Per quanto riguarda le misure correttive, queste includono l’installazione di purificatori d’aria e l’adozione di comportamenti salubri, come la pulizia regolare degli ambienti.

Il ruolo del professionista nella valutazione dei composti organici Volatili

La valutazione dell’esposizione ai VOC richiede l’expertise di professionisti specializzati in scienze ambientali o in ingegneria sanitaria. 

Questi specialisti possono eseguire test approfonditi per rilevare la presenza e la concentrazione di VOC, consigliare interventi per ridurre l’esposizione e monitorare l’efficacia di tali interventi. 

La collaborazione con questi professionisti è quindi fondamentale per garantire un ambiente sano e sicuro sia nei luoghi di lavoro che nelle abitazioni.