Come denunciare i bandi di gara irregolari: azioni e modalità

Corso Partecipare alle Gare D'appalto
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Il nuovo Codice Appalti 2023 ha portato tantissime novità nella normativa che concerne le procedure di gara per gli appalti pubblici. Il legislatore ha voluto, con il nuovo decreto, innanzitutto semplificare il processo e velocizzare i tempi esecutivi dei lavori, puntando in particolar modo sulla digitalizzazione di tutte le fasi dell’appalto.

A questo proposito, nel codice degli appalti sono state introdotte delle modifiche anche per quanto riguarda il contenzioso e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Il ruolo dell’Anac è estremamente importante non solo perché permette a chi possiede un legittimo interesse di richiedere un parere su eventuali problematiche sorte nello svolgimento della gara, ma anche perché queste indicazioni possono essere utili in casi analoghi e quindi essere sfruttate da altre amministrazioni per non incappare in vizi sostanziali o procedurali nella realizzazione dei bandi.

Dunque, come segnalare una irregolarità presunta nell’assegnamento o nella realizzazione degli appalti pubblici? Esaminiamo quali sono attualmente le azioni da intraprendere per la segnalazione.

Segnalare i bandi di gara irregolari: il lavoro dell’Anac

Il funzionamento delle gare d’appalto pubbliche può portare alla nascita di contenziosi: l’ente di riferimento che lavora per prevenire e bloccare le irregolarità in questo settore, tanto rilevante quanto esposto al rischio di storture, è proprio l’Anac.

Il contrasto ai bandi irregolari e alla corruzione in generale è di primaria importanza nelle Pubbliche Amministrazioni, per questa ragione l’Anac ha introdotto lo Sportello Digitale Unico Segnalazione Irregolarità Gare che permette di rendere note all’Autorità situazioni problematiche o non regolari nelle procedure di appalto pubblico. Gli esposti devono essere motivati e possono essere presentati anche da organizzazioni rappresentati determinate categorie o interessi collettivi.

Sul sito web dell’Anac sono disponibili i moduli utilizzabili per segnalare le irregolarità, ai quali possono essere allegati eventuali documenti a supporto del proprio esposto. Verrà quindi aperto un procedimento che si baserà anche sull’analisi dei dati presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici e delle informazioni riportate da media e stampa.

Fasi del procedimento e sanzioni

L’Autorità recepisce tutti i dettagli utili riguardo i problemi segnalati e, se riscontra un’irregolarità, manda ai responsabili una comunicazione sugli elementi critici individuati. Il procedimento può chiudersi in diversi modi: con un’archiviazione, qualora ci siano le condizioni definite dal Regolamento di vigilanza, o con un atto che accerta l’irregolarità e invita la stazione appaltante a eliminarla, impiegando in futuro procedure di gara concordi con la normativa.  

Le sanzioni possono arrivare fino a 25.000 euro per chi si rifiuta od omette di dare informazioni o di produrre i documenti richiesti dall’Anac e fino a 50.000 euro per chi dà informazioni e documenti falsi.

Presentare un ricorso

L’operatore economico ha il diritto di domandare al Giudice Amministrativo di esprimersi sulla legittimità di una deliberazione di una Stazione Appaltante riguardante una procedura di gara alla quale ha partecipato.

Il ricorso può essere presentato: in primo grado ai Tribunali Amministrativi Regionali (T.A.R.) collocati in ciascun capoluogo di regione e in secondo grado davanti al Consiglio di Stato a Roma o Palermo. Il ricorso è disciplinato da diverse norme del Codice del Processo Amministrativo e deve essere proposto mediante un avvocato competente in materia entro 30 giorni dalla data di conoscenza dell’atto impugnato. Contro la decisione del TAR si può ricorrere in appello al Consiglio di Stato.

Cosa può decidere il Giudice Amministrativo?

Il Giudice Amministrativo può prendere diverse decisioni:

  • sospendere cautelativamente gli atti impugnati;
  • annullare l’atto impugnato;
  • rendere inefficace il contratto stipulato dalla stazione appaltante con un certo operatore economico, sia retroattivamente che a partire da un momento stabilito;
  • stabilire un risarcimento danni per l’operatore economico.

Richiedere un parere di precontenzioso all’Anac

Oltre alla segnalazione Anac, c’è un altro strumento a disposizione per la risoluzione delle controversie che insorgono durante le procedure di appalti pubblici. Si tratta del parere di precontenzioso, disciplinato dall’art. 220 del nuovo Codice degli Appalti che lo ha esteso e rafforzato come alternativa al rimedio giurisdizionale.

Può essere richiesto da diversi soggetti: dalla stazione appaltante, da uno o più concorrenti o dalla stazione appaltante e concorrenti insieme. Questo sarà poi rilasciato entro 30 giorni.

Novità del Codice degli Appalti 2023

L’articolo 222 dispone una modifica delle competenze dell’Anac, ridefinendo i poteri dell’Autorità previsti dal DLGS 50/2016 all’articolo 213. Non è più previsto il potere dell’Anac di adottare le linee guida perché questo è stato assorbito dalla disciplina del nuovo codice ed è stato rimosso il riferimento ad “altri strumenti di regolazione flessibile”, rimpiazzati dagli atti amministrativi generali, con un inquadramento dogmatico più certo.

Inoltre, al comma 1, si potenziano le funzioni di vigilanza collaborativa dell’Anac: l’Autorità infatti deve supportare le stazioni appaltanti tramite protocolli d’intesa, la predisposizione di atti di gara e la gestione delle procedure di gara. Al comma 2, si stabilisce che l’Anac mediante l’utilizzo di bandi-tipo, contratti-tipo e altri atti amministrativi assicuri l’efficienza e la qualità dei lavori delle stazioni appaltanti, fornendo supporto attivo, facilitando lo scambio di informazioni e l’uniformità dei procedimenti amministrativi.

L’Anac viene anche fornita di poteri sanzionatori più importanti per promuovere il rispetto delle regole di buona amministrazione.

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