Accertamento tecnico preventivo: presupposti e come funziona

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Cos’è un accertamento tecnico preventivo – ATP?

L’ATP, o accertamento tecnico preventivo, è un provvedimento cautelare utile a determinare le cause tecniche oggettive che hanno causato un vizio. All’articolo 696 c.p.c. troviamo una spiegazione esaustiva:

“Chi ha urgenza di far verificare, prima del giudizio, lo stato dei luoghi o la qualità o la condizione di cose, può chiedere, a norma degli articoli 692 e seguenti, che sia disposto un accertamento tecnico o un ispezione giudiziale”.

È possibile dunque fare la richiesta al giudice nel caso in cui la lungaggine processuale rischia di compromettere la condizione delle cose inerenti alla causa civile. In tal senso è necessario che l’ispezione venga fatta da un tecnico esperto in breve tempo, prima che lo stato dei luoghi o delle cose cambi drasticamente e in modo rapido. La ragione che spinge a richiedere un accertamento tecnico preventivo è che molto spesso i tempi della giustizia sono molto lunghi e di conseguenza la legge mette a disposizione questo strumento per eseguire un accertamento e una verifica dello stato delle cose. In questo modo il CTU potrà sfruttare la relazione come prova durante il processo.

Quando si può disporre l’ATP?

L’ATP si può richiedere quando si ha necessità di raccogliere le prove prima che sia troppo tardi o quando l’evento su cui si sta indagando ha creato una situazione di pericolo che va risolta con urgenza. Possiamo dire quindi che l’ATP è utile per costituire una prova prima dell’instaurazione di un giudizio e supportare il giudice e in fase processuale.

Pertanto, l’ATP si può disporre ogni qualvolta che si vuole impedire la dispersione degli elementi probatori, provocata dal decorso del tempo a carico di elementi ritenuti rilevanti in ordine al successivo giudizio di merito che la parte intende instaurare a tutela dei diritti che si assumono essere stati lesi dalla commissione di un fatto illecito.

Come richiedere l’ATP e come si svolge?

L’istanza di ATP deve essere proposta mediante ricorso depositato, come descritto nell’art. 693 c.p.c., nella cancelleria del Presidente del Tribunale competente per territorio. Inoltre, è necessario informare la controparte secondo le modalità ben precise, previste dagli artt. 692, 693, 694, 695, 696 c.p.c. Se la causa è in corso, la richiesta deve essere presentata al magistrato già investito della controversia.

Nel ricorso si devono elencare i motivi che hanno portato alla richiesta dell’ATP, con gli aspetti tecnici contestati e i danni subiti. Per questo motivo il ricorso deve essere essere presentato insieme a una relazione realizzata da parte di un consulente tecnico di parte.

Insieme alla domanda, dovranno essere presentate anche le ragioni che giustificano l’urgenza dell’accertamento e i profili giuridici della domanda di merito cui l’ATP è finalizzato, senza i quali si va incontro a un’inammissibilità della domanda.

In caso di esito positivo, ovvero il Presidente del Tribunale decide di accogliere la domanda di ATP, avverrà la nomina del consulente tecnico d’ufficio e si stabilirà la data in cui il consulente e le parti debbano comparire in Tribunale.

Il ruolo del CTU nell’accertamento tecnico preventivo

Il CTU e CTP sono due figure importanti quando si tratta di supportare il giudice nell’analisi e nella risoluzione di una controversia. Quando parliamo di accertamento tecnico preventivo, il CTU ha il compito di redigere una relazione scritta entro i termini stabiliti e comparire in udienza nella data stabilita dal Presidente di Tribunale.

Il professionista nominato CTU deve effettuare un sopralluogo e svolgere un’ispezione delle prove e dei luoghi prima che la situazione muti e non sia più possibile raccogliere le prove necessarie. La relazione che andrà a scrivere costituirà essa stessa una prova del processo.

Il suo ruolo va oltre la semplice perizia in quanto è chiamato a valutare i danni e le cause che hanno generato l’evento di verifica. Questo è possibile in quanto il professionista che sceglie di diventare CTU è in possesso di tutte le nozioni necessarie a svolgere questo incarico e dare il giusto supporto al giudice.

Quanto costa fare un accertamento tecnico preventivo?

Il procedimento ATP non ha un costo fisso ma può variare in base al carico di lavoro richiesto al professionista chiamato a occuparsi dell’accertamento. Il contributo unificato per l’accertamento tecnico preventivo include sia le spese vive e sia le spese di notifica, ad esempio a mezzo posta, e corrisponde a circa 350 €. Si tratta di una stima che può variare notevolmente in base al valore della causa.

Quanto dura un accertamento tecnico preventivo?

Così come possono variare i costi, anche i tempi del procedimento ex art. 696 bis c.p.c. possono essere differenti in base alla rapidità del tribunale di riferimento, per fissare la prima udienza, e in base alla complessità della materia, per quel che riguarda i tempi dell’elaborato. Per fare un esempio pratico: una perizia su un prodotto non conforme richiederà una tempistica, mentre quella sulla stabilità di un’infrastruttura ne richiederà un’altra.

Anche in questo caso possiamo quindi fare una stima indicativa sui tempi. Per un procedimento di media complessità, esclusi rinvii ed imprevisti, potrebbe concludersi in circa uno o due anni circa.

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