5 tecniche di ascolto attivo per migliorare la comunicazione

Udire e ascoltare sono due cose molto diverse. Sentiamo tutto ciò che ci circonda ma ne ascoltiamo solo una minima parte. Oggi vogliamo parlare di ascolto attivo e delle tecniche che caratterizzano questo meccanismo naturale.
In questo articolo ci concentriamo sulle capacità di ascolto attivo, sulla differenza tra ascolto attivo e passivo e sugli esercizi che ci permetto di avere maggiore consapevolezza durante l’ascolto.
Di cosa parliamo in questo articolo:
Definizione di ascolto attivo
Tecnica di comunicazione di tipo assertivo, basato sull’empatia e sull’accettazione, utile per stimolare la capacità di esprimere in modo efficace le emozioni e le argomentazioni, ma anche ascoltare e percepire le ragioni e i sentimenti degli altri. L’ascolto attivo ci permette di stabilire un contatto autentico con le persone e può diventare una base per le relazioni.
È chiaro dunque che l’ascolto attivo sia alla base di ogni rapporto umano ed ecco perché, anche al di fuori dell’ambito lavorativo, può essere utile seguire un Corso per l’ascolto attivo. In questo modo è possibile acquisire le tecniche di ascolto e la capacità di saper ascoltare gli altri.
Prima di scoprire le 5 tecniche di ascolto attivo capiamo cosa lo differenzia dall’ascolto passivo.
Si parla di ascolto passivo quando non entriamo in contatto con un interlocutore e, ad esempio, ascoltiamo la tv o la musica mentre siamo intenti a fare altro. In questo modo i suoni vengono percepiti senza prestare attenzione. L’ascolto attivo presuppone che ci sia una comprensione di ciò che sentiamo per permetterci di rielaborarlo e di comunicare efficacemente.
Nell’ascolto attivo vengono coinvolti numerosi sensi: dall’attenzione alla comprensione, dall’empatia alla sensibilità, dall’intuizione alla comprensione.
1 – Tecnica di riformulazione semplice
Usando la formula “mi stai dicendo che… ” è possibile mettere l’interlocutore davanti a uno specchio attraverso il quale può osservare l’immagine che l’altro sta offrendo, in modo sincero e autentico. Allo stesso modo l’ascoltatore può mettere alla prova la propria capacità di ascolto. Infatti, il proseguo della formula prevede l’uso delle parole appena utilizzate dall’interlocutore.
2 – Tecnica di riepilogo
Grazie a questa tecnica l’ascoltatore può riassumere gli elementi più importanti di un discorso lungo ed estremamente dettagliato, dimostrandosi disponibile ad agevolare la persona a dare priorità ad alcuni degli elementi del discorso, quelli più importanti.
Questa fa parte di quelle tecniche di ascolto attivo empatico.
3 – Tecnica del rispecchiamento empatico
L’empatia è quella capacità di provare le emozioni provate da un’altra persona. Quando si parla di empatia nell’ascolto attivo ci riferiamo a tecniche che non interpretano mai le parole pronunciate dall’interlocutore. Quello che succede in questi casi è che l’ascoltatore invia dei segnali che riflettono ciò che ha appena ascoltato senza alterare la costruzione del discorso.
Questa strategia è uno strumento di rinforzo del sé dell’interlocutore e infatti, hanno il potere di creare un clima caloroso e rassicurante che lo mette a proprio agio.
4 – Tecnica del silenzio attivo
Il silenzio attivo dovrebbe essere alla base di ogni buona comunicazione. Questa tecnica si basa sulla scelta di non intervenire subito dopo che l’interlocutore ha terminato di parlare. Così facendo si fornisce il tempo necessario per riflettere su ciò che ha appena affermato. Allo stesso modo, l’interlocutore percepisce questo silenzio come incoraggiante e tenderà a fornire maggiori informazioni per definire meglio il suo pensiero.
5 – Tecnica della riformulazione come parafrasi
Questa è una delle principali tecniche che permettono di mostrare all’interlocutore che le sue parole hanno raggiunto l’ascoltatore in modo efficace. In genere si traduce in formule del tipo: “in altre parole, stai dicendo che…” oppure “quindi, vuoi dire che… “.
Lo scopo alla base di questa tecnica è spingere l’altro a fare una riflessione su ciò che ha appena detto, per verificarne la veridicità e la correttezza.
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