Requisiti Concorso Mibact Architetti: il CNAPPC chiede l’intervento del Ministro Franceschini

Lettera del CNAPPC al ministro Franceschini sui dubbi emersi nelle ultime settimane riguardo i requisiti Concorso Mibact Architetti 2016

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Lettera del CNAPPC al ministro Franceschini sui dubbi emersi nelle ultime settimane riguardo i Requisiti Concorso Mibact Architetti 2016. Come risulta dalle numerose segnalazioni pervenute da Ordini di diverse province italiane e da centinaia di professionisti iscritti all’Albo nazionale degli Architetti emerge forte un senso di disagio nei confronti di alcuni dettagli del bando di concorso per architetti Mibact per 130 posti di funzionario.

Sia il DM del Mibact del 15 aprile, relativo alla disciplina della procedura di selezione pubblica per l’assunzione di 500 funzionari (pubblicato sulla GURI n.g6 del 26.4.2016), sia il bando di concorso RIPAM MiBACT per funzionari architetti, prevedono, tra i requisiti richiesti al fine dell’accesso alla procedura concorsuale con riferimento ai posti per “architetto”, oltre alla laurea specialistica in architettura o equipollenti e la relativa abilitazione, il possesso di “diploma di specializzazione, o dottorato di ricerca, o master universitario di secondo livello di durata biennale, in materie attinenti il patrimonio culturale, o titoli equipollenti”.

Proprio riguardo i Requisiti Concorso Mibact Architetti 2016 richiesti il Cnappc ha scritto al ministro Dario Franceschini e al capo di Gabinetto del Mibact Paolo D’Andrea in relazione ai contenuti del recente Bando per l’assunzione di 500 funzionari, che prevede anche 130 posti di funzionario architetto, ringraziando il Ministro “per aver indetto, dopo anni di politiche di tagli alla spesa ed alle assunzioni del personale, dei bandi di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato presso  il MiBACT di 500 funzionari, che immetteranno nuove forze nei ranghi dell’Amministrazione.”

Purtroppo nel contempo si è anche dovuto rilevare che Scuola di Specializzazione, Dottorato di ricerca e Master universitario dovrebbero essere ritenuti soltanto quali titoli valutabili ai fini della stesura della graduatoria finale di merito, e non come requisiti obbligatori per la partecipazione.

Per questa ragione il CNAPPC ritiene che “viene notevolmente ristretta la possibilità di partecipazione alla procedura concorsuale, vengono inseriti requisiti di accesso ‘personalizzati’, e sono assenti ogni sorta di motivazione, anche generiche, circa la sussistenza dei presupposti necessari per richiedere Scuola di Specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario tra i requisiti obbligatori”.

Una scelta che impedirebbe a tantissimi e bravi professionisti italiani “la partecipazione al concorso architetti MIBATC a causa di valutazioni che, in concreto, riducono il numero dei partecipanti”.

Gli Architetti chiedono perciò al ministro Franceschini di “voler riesaminare, anche in autotutela”, quanto scritto sui bandi per funzionari architetti, “al fine di richiedere, quale titolo per l’accesso alla procedura concorsuale, solo l’abilitazione all’esercizio della professione e l’iscrizione all’albo professionale”.

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