Un Manifesto per il futuro della categoria dei periti industriali Italiani

Verso la costruzione di un Manifesto per il futuro della professione dei periti industriali. Il Cnpi in prossimità della scadenza del mandato 2013-2018, infatti, ha deciso di realizzare un Manifesto per il futuro della professione

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Verso la costruzione di un Manifesto per il futuro della professione dei periti industriali. Il Cnpi in prossimità della scadenza del mandato 2013-2018, infatti, ha deciso di realizzare, con il contributo dell’intera categoria, un Manifesto per il futuro della professione, vale a dire un documento che, a partire dai risultati raggiunti nell’attuale mandato, tracci le linee strategiche di azione per il futuro.

Tale iniziativa parte dalla consapevolezza che le sfide che attengono la categoria per i prossimi anni sono numerose e impegnative, e dalla volontà al tempo stesso di delineare una piattaforma condivisa di lavoro che faccia da ponte tra presente e futuro, dando voce alle idee dei colleghi nei diversi territori.

Un manifesto che non ha l’obiettivo di rendere testimonianza del lavoro svolto, ma di fornire a chi sarà chiamato a guidare la categoria nei prossimi anni un’eredità in termini di conoscenza, visione e strategia.

Il manifesto raccoglierà visioni, strategie e linee di azione (strumenti, progetti) sui temi individuati come centrali per il futuro della professione, ovvero:

  • la riforma dell’Ordinamento professionale

  • i percorsi di laurea per l’accesso alla professione: una nuova realtà da costruire

  • lavoro dei professionisti e nuovi mercati: aggiornamento delle conoscenze e alleanze per l’innovazione

  • le competenze professionali degli iscritti, tra rischio “erosione” e bisogno di tutela

  • dallo studio all’Ordine, un modello organizzativo da innovare

  • l’Europa e le professioni regolamentate: l’evoluzione del quadro normativo tra rischi e opportunità

  • la professione e la sfida demografica: tenuta, qualità e ricambio

  • identità e immagine del perito industriale

  • il welfare per il professionista e la sfida dei nuovi bisogni

  • la governance di categoria: strutture, risorse e modello organizzativo.

Su questi temi i territori saranno chiamati a partecipare secondo il metodo OST (Open Space Tecnology), cioè un metodo di interazione costruttiva che si basa sull’auto-organizzazione e sull’interesse che ogni partecipante ha per un argomento. In sostanza i rappresentanti di categoria saranno suddivisi in tavoli di lavoro tematici, ciascuno dei quali dovrà confrontarsi e pervenire alla stesura di un Report condiviso di suggerimenti e proposte per il futuro della professione. Il confronto di idee tra professionisti operanti in aree e territori diversi servirà a individuare e descrivere una serie di proposte per una piattaforma di proposte che confluiranno nel Manifesto.

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