Piano Gestione Rifiuti Cantieri: quando è obbligatorio?

Corso Cantieri Sostenibili
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L’edilizia è un settore in continua evoluzione, con sfide sempre nuove in termini di sostenibilità e gestione ambientale. Anche il corretto smaltimento dei rifiuti edili emerge come un elemento fondamentale per l’impatto ambientale dell’opera e necessita di una pianificazione accurata, se si vuole puntare alla creazione di cantieri sostenibili.

Ma di cosa si tratta e qual è la normativa sulla gestione dei rifiuti in cantiere? Nell’articolo cercheremo di rispondere a queste domande ed esploreremo l’importanza di un adeguato Piano di Gestione dei Rifiuti in cantiere.

L’importanza della gestione dei rifiuti nei cantieri edili

In linea con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’ONU e con l’ambizioso traguardo fissato dall’UE per la decarbonizzazione del nostro continente entro il 2050, è evidente che, anche nel campo delle costruzioni, assuma un ruolo sempre più centrale la gestione dei rifiuti in cantiere.

Creare dei cantieri sostenibili significa avere un minore impatto ambientale sul pianeta. Ciò è possibile anche grazie alla riduzione, al riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione, che permette di diminuire notevolmente l’uso delle discariche, promuovendo i principi dell’economia circolare in edilizia.

La normativa sulla gestione dei rifiuti

In base a quanto stabilito dallArt. 183 del D. Lgs. 152/2006, relativo alle “Norme in materia ambientale” e alle sue modifiche successive, all’interno di un cantiere edilizio qualsiasi sostanza o oggetto del quale il detentore intenda liberarsi o sia obbligato a liberarsi, deve essere classificato come rifiuto.

Per rifiuto quindi si intende:

“qualsiasi sostanza od oggetto […] di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”

Ma come si classificano in modo corretto i rifiuti di un cantiere edilizio?

Il punto di partenza è il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER), che stabilisce la classificazione dei vari tipi di rifiuti, come definito dalla Direttiva 75/442/CEE. Questa normativa è stata recepita nel nostro paese e trasposta nell’Allegato D del D. Lgs. n. 152/2006, “Norme in materia ambientale – Parte Quarta – Norme relative alla gestione dei rifiuti e alla bonifica dei siti contaminati”.

Nel caso dei cantieri, dobbiamo prendere in considerazione la Classe 17 dell’elenco dei codici CER, che si occupa specificamente dei “rifiuti risultanti dalle operazioni di costruzione e demolizione, inclusi i terreni da siti contaminati“.
All’interno di questa categoria sono inclusi vari codici CER per materiali di scarto come cemento, mattoni, tegole, legno, vetro, plastica, miscele bituminose, ma anche metalli come rame, bronzo, ferro, acciaio, nonché terre, rocce e rifiuti derivanti dalla demolizione.

Tuttavia, la diversità dei rifiuti che possono essere generati in un cantiere edile potrebbe non essere completamente coperta dai codici presenti nella Classe 17. Di conseguenza, una classificazione precisa richiede una procedura in tre fasi:

  1. Iniziare esaminando i codici CER all’interno della Classe 17 per identificare se esiste un codice che descrive accuratamente il rifiuto in questione.
  2. Se nessun codice della Classe 17 sembra adeguato, è necessario consultare altre classi di codici CER per trovare quella che meglio rappresenta il processo attraverso il quale il rifiuto è stato prodotto e selezionare il codice che meglio ne descrive la natura.
  3. Una volta individuato il codice CER appropriato, se questo rientra nella categoria dei codici “a specchio” (che prevedono una versione per i rifiuti pericolosi e una per quelli non pericolosi), bisogna effettuare un’analisi di caratterizzazione sul rifiuto presso un laboratorio accreditato, in modo da assegnarli il codice CER relativo ai rifiuti pericolosi se necessario.

Questo è il primo passo verso la corretta gestione dei rifiuti da cantiere, che permetterà di implementare anche durante i lavori un registro dei rifiuti. Vediamo adesso più nel dettaglio come redigere il piano dei rifiuti.

Il Piano di Gestione dei rifiuti: gli elementi chiave

Abbiamo visto che la realizzazione di un cantiere edilizio può avere un forte impatto sul territorio circostante. La complessità del controllo e del monitoraggio ambientale si intensifica, inoltre, in presenza di più imprese sul sito di costruzione oppure nel caso dei cantieri temporanei. È fondamentale, quindi, definire in anticipo le strategie per la gestione dei rifiuti tramite un Piano di Gestione dei Rifiuti di Cantiere: strumenti utili in tal senso sono i Criteri Ambientali Minimi (CAM) Edilizia, come stabilito dal D.lgs. 50/2016. La loro adozione è stata resa obbligatoria per tutte le stazioni appaltanti allo scopo di guidare le pubbliche amministrazioni nella selezione e nel monitoraggio di pratiche edilizie rispettose dell’ambiente.

Il Decreto Ministeriale 11/2017, nella sua sezione 2.5, dettaglia le specifiche tecniche per i cantieri, sottolineando l’importanza di incorporare tali direttive nei Piani di Gestione dei Rifiuti o nei Piani di Gestione Ambientale dei cantieri. Tra le azioni individuate, viene posta particolare attenzione sulla demolizione selettiva, che privilegia il recupero e il riciclaggio dei materiali, contrastando l’accumulo indiscriminato di rifiuti. Questa pratica, in particolare, permette di rispettare l’obiettivo, imposto dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) Edilizia, di destinare almeno il 70% dei rifiuti a riutilizzo, recupero o riciclaggio.

Il Piano di Gestione deve, pertanto, delineare:

  • le strategie di demolizione;
  • le categorie di rifiuti coinvolti (indicando i relativi codici CER) con le relative quantità stimate,;
  • canali di smaltimento o trattamento previsti, considerando i potenziali rischi ambientali come la produzione di polveri e la presenza di sostanze pericolose;
  • le misure di protezione delle risorse naturali e storico-culturali;
  • l’implementazione della raccolta differenziata;
  • l’ottimizzazione del consumo energetico;
  • la minimizzazione delle emissioni inquinanti;
  • il controllo del rumore e delle vibrazioni;
  • il risparmio idrico;
  • la gestione delle acque reflue;
  • l’abbattimento delle polveri;
  • le strategie per la tutela del suolo e del sottosuolo e per ridurre l’impatto visivo del cantiere.

Bisogna, infine, assicurarsi che il Piano venga aggiornato a seconda dell’evoluzione dei lavori.

Chi deve redigerlo?

La responsabilità per la produzione di rifiuti in un cantiere edilizio dipende da quanto stabilito nel contratto d’appalto, che identifica quindi il soggetto responsabile. In linea di massima, se l’appaltatore ha piena autonomia gestionale, sarà lui il responsabile della produzione dei rifiuti.

In assenza di specifiche disposizioni contrattuali, la responsabilità ricade sul committente, mentre l’appaltatore si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Tuttavia, possono esserci situazioni in cui i lavori non sono condotti direttamente dall’appaltatore, bensì sono in subappalto. In questi casi, è l’impresa subappaltatrice il soggetto responsabile della gestione dei rifiuti, con il committente che ha il dovere di sorvegliare sulla procedura.

In poche parole, possiamo dire che la responsabilità della gestione dei rifiuti in cantiere è variabile, ma committente, appaltatore e subappaltatore hanno tutti un ruolo cruciale nell’assicurare che l’impatto ambientale dell’attività edilizia sia gestito correttamente per proteggere l’ecosistema.

Quando è obbligatorio il Piano di Gestione dei Rifiuti?

L’obbligatorietà del Piano di Gestione dei Rifiuti si applica a tutti i cantieri edilizi che producono rifiuti, indipendentemente dalle dimensioni del progetto. Come abbiamo visto, la normativa impone specifici obblighi in funzione della tipologia e della quantità dei rifiuti prodotti, richiedendo una pianificazione dettagliata per il loro corretto smaltimento o riutilizzo.

I benefici di una gestione efficace dei rifiuti in cantiere

In conclusione, un cantiere sostenibile porta a numerosi vantaggi, non solo in termini di conformità legale ma anche per quanto riguarda la riduzione dei costi operativi e l’impatto ambientale. I cantieri che implementano al loro interno un piano di gestione dei rifiuti contribuiscono attivamente all’economia circolare, un approccio sempre più valorizzato nel settore dell’edilizia perché capace di promuovere azioni sostenibili e non impattanti sull’ambiente.

Sei un professionista che opera nei cantieri e vuoi accrescere le tue competenze nel settore? Unione Professionisti ha creato il Corso Gestione Sostenibile dei Rifiuti in Cantiere che ti fornirà tutte le conoscenze necessarie per lavorare in conformità con le normative vigenti.

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