Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale dalla triennale al mercato del lavoro
Caratteristiche, percorso formativo e sbocchi professionali più frequenti: tutto sui laureati in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale.

Chi sono e come si sono comportati in aula durante i loro studi universitari? Dove lavorano gli esperti italiani in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale? Le indagini di AlmaLaurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati italiani permettono di fotografare il profilo formativo e professionale dei laureati di primo livello in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale
Di cosa parliamo in questo articolo:
Chi sono quindi i giovani che studiano Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale nelle nostre università? Da quale scuola superiore arrivano? Cosa pensano di fare nel loro futuro professionale?
Chi si iscrive a Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale proviene in larga parte da una scuola tecnica (37%) o da un liceo scientifico (35%). Giovani che una volta varcata la soglia dell’ateneo, si laureano in media a 26 anni, impiegando circa 5 anni per conquistare il titolo triennale con un voto medio di laurea pari a 100,5.
Cosa fanno gli studenti una volta conquistato il titolo universitario di primo livello in Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale?
In base ai dati sulla condizione occupazionale appare chiaro che ad un anno dalla conquista della laurea triennale, il 41% dei laureati decide di entrare direttamente nel mercato del lavoro, senza essersi mai iscritto alla magistrale. In questo caso, l’occupazione a dodici mesi dal titolo è pari al 59%, considerando anche coloro che sono in formazione retribuita, mentre la stabilità interessa il 49% dei laureati: in particolare il 29% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, gli altri optano per un lavoro autonomo effettivo.
Tra chi invece prosegue con gli studi, circa il 56%, il percorso magistrale più gettonato è quello di Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale (75%). Un corso di studi che “garantisce” ai neo dottori un tasso occupazionale del 61%, con guadagni mensili netti di circa 1000 euro.
Valori che dopo cinque anni dal conseguimento del titolo migliorano sensibilmente. Il tasso occupazionale arriva infatti al 74% e il guadagno aumenta raggiungendo i 1.260 euro netti al mese. Per quanto riguarda invece il dato sulla stabilità lavorativa, 71 laureati su cento, possono contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato; gli altri hanno invece scelto la strada del lavoro autonomo.
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