Come realizzare uno studio di impatto ambientale
Cosa è, come si redige, quali contenuti inserire, a cosa serve lo studio di impatto ambientale, breve guida pratica sulla stesura del SIA

Lo Studio d’Impatto Ambientale (SIA) è il documento tecnico redatto dal proponente il progetto (solitamente da tecnici da lui incaricati), in cui è presentata una descrizione approfondita e completa delle caratteristiche del progetto e delle principali interazioni dell’opera con l’ambiente circostante. Il SIA, divenuto sempre più importante con il passare degli anni e con l’aumentare di una coscienza ambientale critica è un elaborato progettuale predisposto contestualmente al progetto preliminare.
Le fonti normative possono essere rintracciata nella precedente normativa in materia di VIA e VAS (DPCM 27 dicembre 1988 ndr) che anche se sostituita dal recente DLgs 152/2006 continua ad essere considerata da diversi tecnici, sia liberi professionisti, sia tecnici delle pubbliche amministrazioni, come base per la redazione anche degli attuali SIA. Questo perché professionisti e Amministrazioni competenti sono abituati da un ventennio circa alla stessa struttura; molte leggi regionali si sono adeguate alla vecchia normativa prima del 2006 e quindi seguono quella struttura, certo il DLgs 152/2006 da indicazioni più puntuali, ma ad un occhio allenato quelle stesse indicazioni possono sembrare anche meno organiche, inoltre seguendo la vecchia struttura si è comunque in linea con quanto richiesto dalla Decreto.
Secondo il DLgs 152/2006, art. 27, comma 1, lo studio di impatto ambientale ( che deve contenere un quadro completo della situazione precedente la realizzazione dell’opera “ante operam” e una previsione della situazione successiva alla realizzazione “post operam” ndr ) deve essere predisposto a cura e spese del committente o proponente, secondo le indicazioni previste dall’allegato V alle stessa legge.
Un dettato normativo particolarmente importante visto che all’interno dell’allegato sono contenuti anche tutti i contenuti minimi necessari alla corretta stesura di un SIA.
Quali sono i contenuti minimi necessari affinché si possa parlare di studio di impatto ambientale redatto correttamente? Le previsioni normative, indicano sei diversi contenuti necessari:
analisi della qualità ambientale e descrizione dell’ambiente con particolare riferimento alle componenti potenzialmente interferite
analisi delle difficoltà incontrate (ad es. nella raccolta dati, mancanza di conoscenze, lacune tecniche o amministrative, ecc.).
illustrazione delle soluzioni alternative
descrizione dei probabili effetti sull’ambiente, sia positivi che negativi (ovvero descrizione degli impatti potenziali)
descrizione delle misure di mitigazione o compensazione
riassunto non tecnico
In quante parti si articola uno studio d’impatto ambientale? Un SIA, se ben redatto si articola secondo tre quadri di riferimento ben distinti che possiamo suddividere in :
Quadro i riferimento programmatico: in tale quadro si analizza il progetto in relazione agli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale (p.es.: piani decennali ANAS, piano generale dei trasporti, piani regionali e provinciali dei trasporti, ecc.), si verifica la coerenza dell’opera con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti di pianificazione, si specificano le variazioni che potrebbero intervenire rispetto alle ipotesi di sviluppo e i tempi di realizzazione, si rappresenta l’attualità del progetto e si specificano le eventuali variazioni apportate rispetto all’originaria concezione
Quadro di riferimento progettuale: Descrive il progetto e le soluzioni adottate in seguito agli studi effettuati e l’inquadramento nel territorio. Il quadro di riferimento progettuale deve essere redatto in due parti distinte ( una prima fase in cui si descrive il progetto, le soluzioni adottate e l’inquadramento nel territorio; esplicita le motivazioni assunte nella definizione del progetto. Una seconda fase dove invece si aprofondisce la descrizione del progetto con le motivazioni tecniche delle scelte progettuali e le misure, provvedimenti e interventi necessari per un miglior inserimento ambientale dell’opera ndr )
Quadro di riferimento ambientale: Stima qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall’opera sul sistema ambientale, ovvero esamina, per tutte le alternative progettuali lo stato di qualità ante-operam e post-operam delle componenti ambientali (Atmosfera, Ambiente idrico, suolo e sottosuolo, vegetazione e flora, fauna, ecosistemi, salute pubblica, rumore e paesaggio), descrive le modificazioni delle condizioni d’uso e della fruizione potenziale del territorio rispetto alla situazione preesistente, descrive la prevedibile evoluzione delle componenti a seguito dell’intervento, illustra e stima la modifica nel breve e medio periodo dei livelli di qualità esistenti, definisce gli strumenti di gestione e controllo, ovvero le reti di monitoraggio ambientale, illustra i sistemi di intervento nell’ipotesi del manifestarsi di emergenze particolari.
Una prassi che per liberi professionisti e consulenti tecnici è divenuta praticamente quotidiana e che negli anni a venire costituirà una delle occupazioni principali in tutti gli studi tecnici italiani.