Calo Gare Di Appalto: secondo il CNI il nuovo codice degli appalti non avrebbe nessuna responsabilità

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, risponde a chi addebita all’applicazione del nuovo Codice Appalti il calo delle gare di appalto.

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”Questo calo delle gare di appalto dipende unicamente dal fatto che sono in attesa di emanazione i decreti attuativi del nuovo Codice appalti. I lavori devono essere affidati solo col progetto esecutivo. L’allungamento iniziale dei tempi di affidamento dei lavori sarà compensato da un annullamento delle varianti e dei ritardi in fase di esecuzione dei lavori”.

Cosi Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, risponde alle recenti considerazioni espresse sulla riduzione delle gare di appalto registrata negli Ultimi mesi. In un articolo sul Corriere della Sera il Presidente dei costruttori italiani aveva infatti addebitato tale flessione all’applicazione del nuovo Codice degli Appalti. Quest’ultimo, com’è noto, impone l’affidamento dei lavori solo con il progetto esecutivo, laddove in precedenza era possibile anche con il progetto definitivo e con il preliminare.

A questo proposito, il Presidente ANCE ha chiesto la proroga a fine anno dell’applicazione di tale norma, vista copme deleteria per il settore delle gare di appalto in Italia.

“Il ritardo che lamentano i costruttori” afferma Zambrano “non dipende assolutamente da questa disposizione, tesa a combattere la piaga delle varianti che ha creato in passato uno spaventoso incremento dei costi di realizzazione delle opere, l’irragionevole allungamento dei tempi di realizzazione delle stesse e un contenzioso che ha portato stazioni appaltanti ed imprese di costruzione a rafforzare enormemente i propri uffici legali anziché quelli tecnici. Il ritardo non dipende da questa disposizione ma dal fatto che sono in attesa di emanazione i decreti attuativi che dovranno rendere effettiva la rivoluzione prevista dal nuovo Codice. “

Alcune di queste linee guida, affidate dal nuovo Codice appalti all’Anac, sono peraltro già state emanate,nel pieno rispetto della tempistica assegnata.

“Per troppo tempo nel nostro Paese,sia da parte delle stazioni appaltanti che delle imprese di costruzione, l’attività di progettazione è stata considerata residuale” ha poi affermato Zambrano “Ciò ha portato il nostro sistema delle opere pubbliche al disastro. Il nuovo Codice degli appalti va invece nella direzione di mettere al centro dell’opera pubblica il progetto e proprio per questo è considerato dalle professioni tecniche un vero punto di svolta da difendere ad ogni costo.”

”I lavori devono essere affidati solo col progetto esecutivo. Ciò comporterà solo nella fase iniziale un allungamento dei tempi di affidamento dei lavori che però sarà compensato da un annullamento delle varianti e quindi dei ritardi in fase di esecuzione. Col conseguente risparmio di tempo e denaro da partedella Pubblica Amministrazione e quindi della collettività tutta”.

Pur comprendendo le legittime esigenze dei costruttori, affermano dal CNI, non bisogna cedere alla tentazione di bloccare un processo che va nella direzione di fare dell’Italia un Paese normale, in un settore come quello delle opere pubbliche centrale per la nostra economia, perle imprese, per i professionisti e perla collettività tutta.

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