Ape a 30 euro? Il bando dell’A.L.E.R. di Pavia-Lodi è stato sospeso!

L’iter relativo ad un avviso dell’A.L.E.R. di Pavia-Lodi per redigere un Ape a 30 euro è stato fermato in seguito ad una segnalazione dell’Osservatorio Bandi del Consiglio Nazionale Ingegneri.

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Ape a 30 euro? Nei giorni scorsi l’A.L.E.R. (Azienda Lombarda di edilizia residenziale) di PaviaLodi, un ente pubblico, ha pubblicato un avviso per la selezione di un operatore economico a cui affidare il servizio di redazione degli attestati di prestazione energetica da allegare alla fine lavori dell’intervento di riqualificazione energetica di un edificio di 98 alloggi. A fronte della redazione di 98 attestati di prestazione energetica è stato stabilito un importo massimo presunto di 3.000 euro, circa 30 euro per ciascun attestato. Una cifra del tutto inadeguata che ha riportato alla mente l’ormai celebre bando da 1 euro del comune di Catanzaro che ha scatenato la reazione indignata dei professionisti, in particolare quelli tecnici.

Nel corso della consueta attività di monitoraggio dei bandi il Consiglio Nazionale Ingegneri ha rilevato l’anomalia del bando Ape a 30 euro e il Presidente CNI Armando Zambrano ha immediatamente chiesto alla Stazione Appaltante, con segnalazione ad Anac, la sospensione della gara, al fine di correggerla. A stretto giro è arrivata, attraverso una nota del Direttore Generale Alfonso Mercuri, la risposta che ha sospeso l’iter dell’avviso. Una vittoria indiscutibile del CNI.

La vicenda Ape a 30 euro – afferma Michele Lapenna, responsabile bandi CNI e autore della segnalazione all’Anac – conferma la necessità di continuare e rafforzare l’azione di controllo che, come Osservatorio Bandi del CNI, abbiamo posto in essere da marzo di quest’anno e che sta dando i suoi risultati. Come già affermato per il caso Catanzaro, il problema non sono le regole, che non consentono alle stazioni appaltanti di porre a base di gara importi inferiori a quelli stabiliti dal decreto parametri, ma una seria attività di controllo. La speranza è che il buon esempio del CNI possa essere seguito anche dagli Ordini e dagli altri consigli Nazionali che, in questo modo, renderebbero un utile lavoro alla professione ma soprattutto alla società”.

“Le attività dell’Osservatorio di cui sono responsabile – aggiunge poi Lapenna – ha due obbiettivi. Il primo è quello di consentire un controllo sull’applicazione della normativa da parte delle Stazioni Appaltanti e, conseguentemente, fare un’azione di supporto alle stesse perché in sede di autotutela modifichino i bandi illegittimi. Inoltre, l’Osservatorio verifica eventuali distorsioni del mercato dei SIA dovuti a carenze insite nella norma, al fine di chiedere modifiche della stessa. Molto utile, in questo senso, è stato il supporto di dati desunti dall’Osservatorio per le nostre osservazioni sul Correttivo del Codice dei Contratti Pubblici, che ci ha consentito di ottenere le modifiche all’articolo 24 dello stesso, e sui documenti inviati ad ANAC sulle Linee Guida in consultazione.”

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