Tutte le critiche delle piccole e medie imprese alla legge di stabilità
Di cosa parliamo in questo articolo:
Irap
Le associazioni dei professionisti ritengono poco convincente il taglio IRAP del 10% previsto nella legge di stabilità 2015 a favore delle micro imprese senza dipendenti.
Il taglio è stato pensato per controbilanciare l’aumento dell’aliquota iva al 3,9%.
Regime dei Minimi
Da più parti considerato come il vero punto debole della legge di stabilità , con il nuovo regime dei minimi si rischia di ridurre la platea degli aventi diritto al regime fiscale forfettario, causando un progressivo impoverimento delle piccole partite iva.
Il Governo, per bocca dello stesso primo ministro sembra comunque aver ha recepito le critiche annunciando, per il 2015, misure ad hoc per le partite IVA, in particolare per i giovani.
Fondo di Garanzia
Altro punto discusso della legge di stabilità, risulta essere il Fondo di Garanzia, il cui accesso è stato ampliato alle aziende fino a 500 dipendenti:
La misura prevista nella legge di stabilità 2015, criticata da diverse associazioni di categoria in quanto sembra che snaturi la funzione di sostegno alle imprese di minore dimensione, corre il rischio di trasformarsi in uno strumento che consente alle banche di scaricare gran parte del rischio derivante dalle operazioni a favore di grandi imprese che non hanno certo bisogno della garanzia pubblica per ottenere credito.
Una misura che se vista in quest’ottica andrà sicuramente a danno delle imprese di minori dimensioni.
IVA
Per quanto riguarda la clausola di salvaguardia IVA contenuta nella legge di stabilità, le aliquote saliranno progressivamente dal 2016 fino a raggiungere il 13% e 25,5% nel 2018).
Un aumento che porterà secondo numerosi esperti ad un crollo dei consumi
Buoni pasto
Uno spunto positivo arriva invece da Anseb:
che saluta positivamente l’innalzamento del valore esentasse a 7 euro per i buoni pasto elettronici, provvedimento che va incontro a richieste delle associazioni di categoria.