Tirocini professionali e tessera: come cambia la professione di architetto

Tirocini professionali e tessera anche per gli architetti: l'Italia si avvia a recepire la direttiva Ue sulle qualifiche professionale.

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L’Italia recepisce la nuova versione della direttiva sulle qualifiche professionali, che introduce la tessera elettronica e i tirocini professionali anche per gli architetti.

Dalle semplici voci si è passati alla definitiva certezza. Nei giorni scorsi la camera ha approvato il disegno di legge delega con cui il Governo recepisce alcune importanti direttive europee.

Il provvedimento su cui la camera si è espressa con voto favorevole,  contiene alcune disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle ultime direttive di Bruxelles, tra queste anche la direttiva 2013/55/Ue che ha modificato le precedente direttiva 2005/36/Ce sulle qualifiche professionali (al cui interno troviamo le disposizione su tirocini professionali e tessere europee )

A questo punto la palla passa al governo che dovrà emanare un decreto legislativo, sul quale è poi previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. Come gli altri stati membri, l’Italia dovrà inglobare nel suo ordinamento le disposizione contenute nella direttiva 2013/55/Ue entro il 18 gennaio 2016.

Le novità riguardanti i tirocini professionali

Il titolo di architetto godeva fino ad oggi di uno status potremo dire quasi privilegiato. Ogni stato membro era libero di riconoscere come meglio credeva il titolo di formazione di architetto, conseguito in un altro Paese, se conforme a condizioni minime dettagliate dalla direttiva. Se conforme, gli attribuisce automaticamente, ai fini dell’accesso e dell’esercizio dell’attività professionale, lo stesso valore di un titolo rilasciato dalle proprie università. Si tratta di un principio già sancito nella prima versione della direttiva sulle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/Ce).

Cosa cambierà ora per quanto riguarda il riconoscimento del titolo di architetto nei paesi UE?

A cambiare saranno le condizioni minime di formazione, che dovrà prevedere cinque anni di università oppure non meno di quattro anni di studi e un attestato che certifichi il completamento di due anni di tirocinio professionale.

Come saranno organizzati i tirocini professionali ?

Il tirocinio può essere iniziato non prima di aver completato i primi tre anni di studi e almeno un anno deve essere impiegato per sviluppare abilità di base, tra cui il la direttiva annovera la “conoscenza dei problemi di concezione strutturale, di costruzione e di ingegneria civile connessi con la progettazione degli edifici”. Deve essere “effettuato sotto la supervisione di una persona o di un organismo autorizzato dall’autorità competente dello Stato membro di origine” e può avere luogo in qualsiasi Paese.

La seconda grande novità riguarderà  invece la tessera professionale europea.

La tessera risulterà essere un certificato elettronico attraverso il quale si attesterà che il professionista ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie per fornire servizi, su base temporanea e occasionale, in uno Stato membro ospitante. La tessera servirà anche a riconoscere la qualifica professionale per permettere in maniera più veloce, a chi interessato, di stabilirsi in un altro Stato membro.

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