SCARICA il PDF Stop Burocrazia e scopri come sbloccare i lavori pubblici in Italia
Come sbloccare i lavori pubblici in Italia: da Ance la guida pratica “Stop burocrazia”. Otto proposte che hanno come obiettivo di tracciare una possibile via d’uscita
L’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) ha pubblicato il secondo numero della collana che l’Ance ha voluto sviluppare per offrire uno strumento semplice e agevole, di immediato utilizzo, per affrontare alcuni nodi fondamentali per lo sviluppo e il bene sociale.
In questa occasione, viene affrontato il tema dell’eccesso di burocrazia, un fenomeno che sta creando ingenti danni alla collettività: le opere non riescono a partire, e sono ferme, in ritardo o incompiute.
Di cosa parliamo in questo articolo:
Le proposte dell’ANCE illustrate nella Guida Stop Burocrazia hanno quindi l’obiettivo di tracciare una possibile via d’uscita:
- No al Gioco dell’oca nei processi decisionali
- No ad innumerevoli passaggi procedurali tra i Ministeri
- No all’ingorgo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
- Sì a controlli più veloci e più efficaci della Corte dei Conti
- No alle conferenze di servizi infinite
- Stop alla burocrazia difensiva
- Sì all’ANAC che vigila e non legifera
- No ai Supercommissari in deroga alle regole sulla concorrenza
La burocrazia è un pesante macigno che blocca il Paese: impedisce la messa in sicurezza dei territori, frena la manutenzione delle opere esistenti e arresta la realizzazione di quelle nuove, necessarie alla collettività.
Con un paradosso: i soldi ci sono, ma non si riesce a spenderli. Si incagliano in mille pastoie burocratiche, al punto che occorre restituirli prima ancora di averli utilizzati.
Nel caos normativo, l’unica salvezza percepita dai dipendenti pubblici è quella di restare fermi, non fare nulla per paura di sbagliare. È per questo che proliferano commissari ad acta, cabine di regia, unità di missione, deroghe a pioggia, fino al “top di gamma”: il Supercommissario! Risultato: un gravissimo danno sociale per i cittadini, che non possono contare su un Paese moderno, un territorio presidiato e tutelato e su infrastrutture sicure ed efficienti. Come uscirne?
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