Osservatorio partite IVA: differenze tra regime forfettario e regime fiscale di vantaggio

Osservatorio partite iva: 2.942 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre 9.312 hanno scelto di aderire al regime fiscale di vantaggio

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Pubblicati i dati elaborati dall’osservatorio partite IVA sullo stato di salute del settore delle partite IVA italiane e sul passaggio da regime fiscale di vantaggio e nuovo regime forfettario. La distribuzione per natura giuridica mostra che il 69,3% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 24,5% da società di capitali, il 5,2% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta invece complessivamente l’1% del totale delle nuove aperture. Rispetto al mese di novembre 2014 vi è stato un apprezzabile aumento di avviamenti per le società di capitali (+13,2%), mentre le persone fisiche e le società di persone fanno registrare una diminuzione (rispettivamente del 3,7% e del 7,8%).

Per quanto riguarda invece la suddivisione territoriale cosa afferma l’osservatorio partite IVA?

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, il 43,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 33,9% al Sud e Isole.

Il confronto con lo stesso mese del 2014 mostra incrementi significativi nella Provincia Autonoma di Trento (+18%), in Emilia-Romagna (+12,8%) e Liguria (+8,7%), mentre le flessioni più consistenti si rilevano nella Provincia Autonoma di Bolzano (-30,5%), Molise (-9,8%) e Valle d’Aosta (-8,3%).

Interessante anche il report dell’osservatorio partite IVA strutturato in base alla classificazione per settore produttivo.

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva con circa il 24,2% del totale, seguito dalle attività professionali con il 13,2% e dall’agricoltura con il 9,8%. Rispetto a novembre 2014, tra i settori principali si osserva un aumento sensibile nel comparto dei trasporti/magazzinaggio (+30,7%) e, aumenti seppure più contenuti nell’agricoltura (+16,8%) e nelle attività manifatturiere (+12,6%). Le maggiori flessioni di aperture di partite Iva si registrano, invece, nelle attività professionali (-16,5%), in quelle finanziarie (-8,8%) e nei servizi di comunicazione (-6%).

Per quanto riguarda il dato sulle adesioni al nuovo regime forfettario invece, si registra che nello scorso mese di novembre sono stati 2.942 i soggetti che hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre sono stati 9.312 i soggetti che hanno scelto di aderire al regime fiscale di vantaggio.

Differenze principali tra nuovo regime forfettario e regime fiscale di vantaggio

  • Il regime fiscale di vantaggio, in vigore fino al 2014 e successivamente prorogato fino al 31.12.2015, limita l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati e può essere mantenuto per cinque anni, con l’eccezione dei soggetti giovani che, fino al compimento del 35° anno di età, possono mantenerlo anche oltre i cinque anni.

  • Il nuovo regime forfetario, introdotto a partire dal 2015, può essere invece riconosciuto senza limiti di tempo e fissa l’aliquota di imposta al 15% del reddito determinato forfetariamente sulla base di una percentuale dei ricavi/compensi (che varia in base all’attività esercitata).

Entrambi i regimi, sia il nuovo regime forfettario sia il vecchio regime fiscale di vantaggio, esonerano i contribuenti dal pagamento di Iva ed Irap.

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