Monitoraggio infrastrutture pubbliche: 10 giorni NON possono essere sufficienti … solo un modo per i provveditorati di dimostrare di essersi attivati

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il tramite delle sue direzioni generali, ha formalmente avviato con la massima urgenza un’azione di monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione delle opere, viarie e non.

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Le direzioni generali del Ministero a stretto giro invieranno a tutti gli enti e soggetti gestori di strade, autostrade e dighe una comunicazione formale in cui si chiede che entro il 1 settembre 2018 vengano segnalati al Ministero tutti gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate sulle infrastrutture di propria competenza, corredando le relative segnalazioni di adeguate attestazioni tecniche e indicazioni di priorità.

Là dove si ravvedano criticità, il Ministero invierà una task force composta da dirigenti del MIT e da esperti indipendenti. La task force, che agirà sotto il coordinamento della struttura tecnica di missione, avrà il compito di vigilare sullo stato di salute delle nostre infrastrutture per prevenire qualsiasi situazione di pericolo.

Concederci dieci giorni per effettuare il monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione delle opere, viarie e non, e solo un modo per i provveditorati di dimostrare di essersi attivati.

“In questi giorni noi sindaci stiamo ricevendo una nota dai provveditorati alle opere pubbliche regionali, su impulso del ministero delle Infrastrutture, che ci sollecita a monitorare, stimare le priorità e preventivare la spesa per gli interventi sulle infrastrutture di competenza entro il 30 agosto. Un’intenzione, scaturita dal tragico crollo del ponte a Genova, ottima soprattutto visto che appare un naturale preludio a investimenti necessari per i quali i Comuni non hanno risorse. Pensate quanto complicato possa essere per i piccoli Comuni dell’Appennino prendersi adeguata cura dei tanti ponti e viadotti che attraversano i loro territori. Incomprensibile è la scadenza del 30 agosto per questo monitoraggio””. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenendo alla trasmissione di Rai tre Agorà.

“Concederci dieci giorni – ha spiegato Decaro che sta ricevendo segnalazioni da tutti i sindaci – sembra solo un modo per i provveditorati di dimostrare di essersi attivati. E significa non potere materialmente fare un lavoro di verifica serio. E invece la serietà è quello che si aspettano i cittadini italiani ai quali noi sindaci, terminali più esposti delle istituzioni, oggi siamo umanamente vicini, ma ai quali bisogna garantire valutazioni tecniche di quel che è successo a Genova, e quindi interventi ponderati”.

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