Costruzioni Abusive: boom di casi al sud

In alcune regioni del Sud nel 2015 il numero di costruzioni abusive è arrivato al 60-70% di quelle autorizzate, configurando una vera deriva pericolosa

Riuso Urbano
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In alcune regioni del Sud nel 2015 il numero di costruzioni abusive è arrivato al 60-70% di quelle autorizzate, configurando “una deriva pericolosa verso situazioni di sostanziale irrilevanza della pianificazione urbanistica“.  Così il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, nel corso di un’audizione alle commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato che ha sottolineato come “in Molise, Campania e Calabria nel 2015 il numero degli edifici costruiti illegalmente è stimato in proporzioni variabili fra il 60% e il 70% di quelli autorizzati“.

Complessivamente in Italia l’anno scorso l’incidenza delle costruzioni abusive su quelle legali è salita al 19,7%, dal 17,6% del 2014 e dal 9% del 2007. Sulla crescita, ha però sottolineato Alleva, ha pesato la crisi che ha portato dal 2008 a una riduzione maggiore delle costruzioni legali (-70%) rispetto a quelle illegali (-35%). ” Si continua a costruire anche in aree particolarmente sensibili e perciò soggette a specifica tutela”, ha aggiunto. Tanto che l’indice di urbanizzazione nella aree vincolo paesaggistico è passato nel 2011 a 29,8 edifici per chilometro quadrato, dai 28,6 del 2001.

Una fotografia in cui nei giorni scorsi ha spiccato la situazione siciliana, tanto da costringere il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha dichiarare inammissibile la proposta emendativa al disegno di legge regionale di recepimento del Testo Unico dell’edilizia Dpr 380/2001, a firma da Girolamo Fazio, già bocciata in Commissione Ambiente e Territorio e pronta per essere ripresentata in Aula riguardo l’ipotesi di sanatoria per le costruzioni abusive entro 150 metri dalla costa.

Un ipotesi che aveva scatenato le ire degli architetti italiani, che poche ore prima si erano augurati, per bocca del presidente Cappochin, “ che l’Assemblea Regionale siciliana voglia recedere dall’intraprendere la pericolosa strada del condono viziosamente legata ad abusivismo, malaffare e  criminalità e che rappresenterebbe un ennesima vergogna non solo per l’Isola, ma per l’intero Paese”.

“L’era dei condoni è ormai finita per sempre” aveva infatti sottolineato il Presidente Cappochin “così come lo deve essere quella dell’abusivismo. Dopo lo scempio delle coste e le ferite che sono state  inferte ai territori e all’ambiente, il nostro Paese ha bisogno di essere messo in sicurezza, preservato attraverso un programma nazionale  di salvaguardia ambientale e paesaggistica fondato su  progetti di sviluppo non invasivi”.

Secondo Cappochin l’Italia, più che di un nuovo condono, necessità, di una legge urbanistica nazionale che, “a differenza di quella vigente che risale al 1942, sia adeguata e consenta gli interventi che vanno nella direzione del Riuso e della Rigenerazione urbana sostenibile, questa sì l’unica strada in grado di realizzare città belle, efficienti da un punto di vista energetico e funzionale, di valorizzare i territori ed i paesaggi conducendoci alla crescita economica, culturale e sociale indispensabile quanto mai all’Italia in questo momento”.

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Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.

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