Reti per la mobilità dolce: le proposte dell’Inu per l’integrazione e la pianificazione

E’ la mission del gruppo di lavoro promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica “Reti per la mobilità dolce”, che si è dotato di un programma triennale e che sarà coordinato da Iginio Rossi e Francesco Sbetti.

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E’ la mission del gruppo di lavoro promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica “Reti per la mobilità dolce”, che si è dotato di un programma triennale e che sarà coordinato da Iginio Rossi e Francesco Sbetti.

Affrontare nell’ambito urbanistico e territoriale il complesso e articolato panorama della cosiddetta mobilità dolce, che riguarda innanzitutto i mezzi pedonale, ciclabile, ippico, velico, le ferrovie lente.

E’ la mission del gruppo di lavoro promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica “Reti per la mobilità dolce”, che si è dotato di un programma triennale e che sarà coordinato da Iginio Rossi e Francesco Sbetti. Il progetto nasce dalla consapevolezza del possibile salto di qualità che i progetti di mobilità dolce hanno se integrati con il sistema generale della mobilità e con quello della pianificazione urbanistica e territoriale.

Il gruppo di lavoro, che punta all’allargamento attraverso la collaborazione con importanti enti (ne fanno già parte FIAB-Comuni Ciclabili, Touring Club Italiano, le università di Chieti-Pescara, di Cagliari, il Politecnico di Milano, l’AIAPP), e che sta operando attraverso la raccolta di buone pratiche (sono state finora individuate oltre 40 esperienze localizzate nel Paese), prevede l’organizzazione di incontri e occasioni di confronto, il monitoraggio dell’applicazione di leggi e interventi di rango nazionale e locale. Già nel programma, che detta le linee di indirizzo fino al 2021, si indicano le prospettive di lavoro che consistono nel lavorare nella proposta alle istituzioni e ai decisori per migliorare, nel sistema della mobilità dolce, la pianificazione delle Regioni, che hanno un ruolo strategico fondamentale, l’integrazione con gli interventi che riguardano anche altri settori (come ad esempio la cultura e il turismo), la programmazione, la costruzione di standard attinenti, la gestione delle reti e la formazione degli operatori.

Nei prossimi giorni sono previsti appuntamenti nel corso del quale l’approccio e gli intendimenti di “Reti per la mobilità dolce” saranno, di fatto, avviati nella dimensione pratica: una prima opportunità di azione pubblica del gruppo di lavoro si è svolta il 22 maggio, in occasione della riunione del Tavolo tecnico, nell’ambito del progetto CReIAMO PA del Ministero dell’Ambiente, incentrata sul programma che ha destinato ai Comuni con popolazione non inferiore a 50.000 abitanti i contributi del Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile (PrIMUS) predisposto con DM 21.12.2018 dalla Direzione Generale per il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente. I bandi che sono scaduti ai primi di giugno 2019 riguardavano invece nuove piste ciclabili, la sharing mobility in ambito urbano e le attività di mobility management, tutto ciò realizzato con un apposito Progetto Operativo di Dettaglio.

Poi il 30 maggio al Dipartimento di Architettura di Roma Tre (ex Mattatoio), nel corso dell’evento conclusivo della quinta edizione della Biennale dello spazio pubblico, un workshop ha messo a confronto i progetti inerenti la mobilità dolce e l’accessibilità a 360 gradi. Sarà organizzato assieme al programma di lavoro dell’Inu “Città accessibili a tutti”, illustrato nella piattaforma atlantecittaccessibili.inu.it, e costituirà uno snodo importante del metodo e del percorso del gruppo di lavoro “Reti per la mobilità dolce”.

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