Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: più burocrazia significa minori tutele

Snellimento delle pratiche burocratiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Sono queste le principali richieste avanzate dalla CNA.

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Snellimento delle pratiche burocratiche, definendo una serie di modalità semplificate per un’applicazione reale degli obblighi di prevenzione, e un maggior coinvolgimento delle parti sociali. Sono queste le principali richieste avanzate dalla CNA nel corso di un incontro sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro tenuto con i ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo, e della Salute, Roberto Speranza.

Ai ministri Catalfo e Speranza va l’apprezzamento della Confederazione per la sensibilità dimostrata su un tema che coinvolge drammaticamente con i lavoratori dipendenti gli stessi datori di lavoro.

In modo particolare, secondo la CNA, è necessaria una revisione complessiva dell’apparato sanzionatorio eccessivamente prescrittivo, basato su controlli formali e ormai obsoleto.

Riguardo l’attività di vigilanza in materia è indispensabile un’azione di programmazione e di indirizzo uniforme: la vigilanza dev’essere percepita, infatti, come un’attività coordinata, univoca e competente, in grado di fornire orientamenti certi e sostegno all’impresa.

Allo stesso tempo è necessario rimarcare il ruolo delle parti sociali, essenziali per l’applicazione della disciplina legislativa e per la formulazione di proposte per lo sviluppo e il perfezionamento della legislazione, la cui partecipazione ai lavori della Commissione consultiva permanente si è fortemente ridotta nel corso degli anni.

A ciò si aggiunge un’inversione di tendenza degli infortuni sui luoghi di lavoro, dal 2017 di nuovo in aumento, che, a parere della CNA, sembra coincidere con la percezione di una diminuita attenzione delle Istituzioni per il fenomeno infortunistico e con un indebolimento dei rapporti con le parti sociali, coinvolte attivamente su questi temi fino al 2015.

Risulta quindi necessaria, in questa materia che ha a che fare con la vita e la salute delle persone, una legislazione intelligente che, tenendo conto anche della realtà delle micro e piccole imprese italiane, adotti le soluzioni più semplici ed efficienti al fine di garantire una protezione efficace della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro.

In tal senso per la CNA sarebbe utile prevedere un lavoro di “manutenzione” del Decreto legislativo 81/2008 che, a 11 anni dalla sua pubblicazione, ha senz’altro dimostrato la propria validità ma anche le proprie lacune. Il Testo unico infatti, mostra tutti “i segni del tempo”, sia in termini di mancato adeguamento alle nuove forme di lavoro e di produzione sia in termini di limitata efficacia di alcune sue prescrizioni.

E’ necessario, infine, segnalare come la mancata attuazione di alcune rilevanti previsioni del decreto legislativo 81/2008 lasci questa materia priva degli importanti strumenti previsti dal Testo unico quali, a esempio, il “Fondo di sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza e alla pariteticità” previsto all’articolo 52 dello stesso decreto.

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