Linguaggio non verbale: perché è importante e alcuni esempi

Corso Linguaggio del Corpo
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La comunicazione non verbale rappresenta una parte importante nella comprensione di un messaggio. Nei piccoli gesti che accompagnano le parole sono contenute informazioni preziose che ci permettono di completare il senso del messaggio che riceviamo.

Questi sono segnali che raccontano i pensieri, le emozioni e le sensazioni dell’interlocutore, senza il suo diretto controllo e spesso controllo la sua volontà. Per questa ragione rappresenta una parte importante della comunicazione e per questo motivo, soprattutto in ambito lavorativo, si consiglia di seguire un Corso linguaggio del corpo per aiutare a individuare gli aspetti più importanti della comunicazione non verbale.

Leggere il linguaggio del corpo

La differenza principale tra comunicazione verbale e non verbale sta nel fatto che mentre nel primo caso l’interlocutore ha la consapevolezza delle parole del messaggio, nel secondo caso non ha alcun controllo. Quando parliamo, il linguaggio non verbale pesa per oltre il 50% rispetto al linguaggio verbale, che pesa solo per un 7%. Il paraverbale invece trasmette circa il 38% del messaggio. Si tratta di un credenza che va presa in considerazione con il giusto peso: ci fa capire che la cornice delle parole contano davvero tanto ma tutto dipende da numerosi altri fattori. Ad esempio, un professore che guarda i suoi alunni in silenzio, senza parlare, difficilmente potrà svolgere la lezione e trasmettere una spiegazione solo guardandoli negli occhi. Potrà accompagnare la spiegazione, trasmettere sicurezza e avvicinarsi agli alunni con il linguaggio non verbale, ma avrà bisogno delle parole per trasmettere il messaggio. In questo senso dunque, le parole hanno un peso che va ben oltre il 7%.

In ogni caso, saper leggere il linguaggio del corpo è essenziale per riuscire a interpretare correttamente le parole del nostro interlocutore ma anche per riuscire a comunicare in modo efficace.

A cosa serve?

Il linguaggio non verbale, da un punto di vista di evoluzione, rappresenta il vero linguaggio. I suoni e i gesti venivano usati molto prima della comparsa delle parole. Ecco perché la comunicazione non verbale risulta indispensabile per:

  • esprimere feedback alla persona con cui parliamo;
  • scandire i turni durante la comunicazione;
  • trasmettere informazioni sullo stato emotivo;
  • determinare la relazione tra le persone;
  • dare maggiore forza, o modificare, il messaggio delle parole.

Alcuni esempi di comunicazione non verbale

Le espressioni facciali sono uno degli indizi più affidabili e anche meno facili da controllare volutamente. Riusciamo a distinguere facilmente la differenza tra una persona che sorride e una con la fronte aggrottata. Le emozioni sono innate e sono le stesse in tutte le popolazioni: felicità, tristezza, disgusto, disprezzo, paura, rabbia e sorpresa. Per essere socialmente accettate, le persone cercano di adattare le espressioni sulla base di proprie considerazioni, ma alla base sono facilmente riconoscibile e universali.

I gesti, lo abbiamo detto, accompagnano la comunicazione e aiutano a rendere più chiaro il messaggio. A differenza delle espressioni, i gesti possono cambiare in base alla cultura di riferimento. Ad esempio, il gesto semplice del pollice in su per gli occidentali significa “bene”, per i giapponesi significa “cinque” mentre per i greci significa “va a quel paese”.

Intonazione, ritmo, durata e accento sono elementi che riguardano la componente vocale del linguaggio e contribuiscono a dare ulteriori informazioni alle parole che ascoltiamo.

I movimenti, la postura ma anche il contatto con gli occhi, sono gli aspetti che chiudono il cerchio della comunicazione non verbale. In particolare, lo sguardo ci aiuta a determinare i turni mentre si parla e ci permette di raccogliere informazioni preziose durante l’ascolto ma anche quando siamo noi a parlare.

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