Esercizio abusivo della professione

In parlamento si discute sulla possibile estensione del reato di esercizio abusivo della professione

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In parlamento si discute sulla possibile estensione del reato di esercizio abusivo della professione prevedendo l’obbligo di iscrizione all’Albo e sanzioni minime di sei mesi per chi non rispetta le norme.

La discussione, a cui ha partecipato la rete delle professioni tecniche, ha avuto luogo  lo scorso 4 febbraio presso la II^ Commissione Permanente della Camera dei Deputati . In occasione dell’incontro il Coordinatore della Rete delle professioni tecniche, Armando Zambrano, ha illustrato la posizione dei professionisti sul provvedimento in questione e in particolare sulla possibilità di estendere il reato di esercizio abusivo della professione.

 “ Dispositivo dell’art. 348 Codice Penale

Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da centotré euro a cinquecentosedici euro “

“ La Rete” ha affermato il dottor Zambrano “pur condividendo finalità e impostazione del progetto di legge, ha segnalato alcune incongruenze che rischiano di minarne l’efficacia ed ha elaborato alcune proposte migliorative che sono state poste all’attenzione della Commissione”

In primo luogo Zambrano  ha evidenziato la necessità di precisare nel provvedimento che il reato di esercizio abusivo della professione si estende anche a quelle il cui esercizio è consentito solo previa iscrizione all’Albo.

Il possesso della semplice abilitazione non è sufficiente ad autorizzarne l’esercizio.

L’esercizio di una professione è consentito solo ed esclusivamente agli iscritti ad un Albo professionale, iscritti che sono sottoposti a numerosi obblighi posti a tutela del committente e della collettività.

Le sanzioni per chi non rispetta la normativa:

-le sanzioni previste per il reato di esercizio abusivo della professione inoltre, secondo la Rete dei Professionisti, devono necessariamente essere più pesanti; non solo per l’innalzamento della pena massima, ma anche per la prevista pubblicazione e la confisca delle attrezzature.

La discussione sull’inasprimento delle pene per il reato di esercizio abusivo della professione va visto, secondo diversi professionisti intervistati, nella direzioni di tutelare maggiormente un settore spesso subissato e addirittura escluso da tutele come la cassa integrazione in deroga.

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