Dal CUD alla Certificazione Unica

Il CUD 2015 contiene maggiori informazioni su carichi di famiglia e dati fiscali dei lavoratori dipendenti, diventa più complessa la compilazione del modello

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Uno dei passaggi che accompagneranno nel 2015 il debutto della dichiarazione dei redditi precompilata è il nuovo CUD, che diventa “Certificazione Unica 2015” e permette di raccogliere più dati per il Modello 730 precompilato. Un innovazione che promette di agevolare la aziende ma che nel concreto sembra creare più oneri per le aziende a causa dei sostituti di imposta.

Il nuovo CUD 2015 contiene maggiori informazioni su carichi di famiglia e dati fiscali dei lavoratori dipendenti, diventa più complessa la compilazione del modello, senza contare il nuovo obbligo di trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate una settimana dopo la data di consegna al contribuente.

Il modello per la Certificazione Unica 2015 richiede al sostituto d’imposta di inserire nuovi dati: per i familiari a carico bisogna segnare tutti i codici fiscali e dettagliare relazione di parentela, periodo e detrazioni spettanti; tra i dati fiscali bisogna specificare la tipologia di redditi e indicare assegni periodici corrisposti al coniuge, acconti 2014 del coniuge, oneri detraibili, redditi prodotti all’estero, bonus di 80 euro, contributi di previdenza complementare per familiari a carico, redditi soggetti a ritenute, conguagli in caso di redditi erogati da altri soggetti, somme erogate come premi di produttività.  Inoltre,  c’è una nuova sezione CUD per la certificazione del lavoro autonomo, con campi relativi ad ammontare lordo, ritenute effettuate, contributi previdenziali, spese rimborsate, addizionali, imponibile anni precedenti.

Una volta compilato e consegnato entro il 28 febbraio il CUD al lavoratore entro 7 giorni il sostituto d’imposta dovrà trasmetterne copia telematica all’Agenzia delle Entrate, che a sua volta avrà tempo fino al 15 aprile per trasmettere al contribuente il 730 precompilato comprensivo dei dati dichiarati dal sostituto d’imposta.

Novità regolamentate dal decreto legislativo sulle semplificazioni fiscali approvato dal Governo il 30.

L’articolo 2 del Decreto fissa una sanzione di 100 euro per ogni comunicazione tardiva, omessa o errata. Nel caso in cui, però, si tratti di un errore, il sostituto, ha cinque giorni di tempo per sanarlo, inviando una nuova comunicazione corretta, senza pagare alcuna sanzione.

Un esasperazione della burocrazia, secondo Confprofessioni, che già dal mese di Agosto richiedeva al sistema Italia “una radicale revisione del sistemo impositivo

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