Come leggere il linguaggio del corpo: 3 esempi pratici

Corso Linguaggio del Corpo
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Tra le forme di comunicazione non verbale il linguaggio del corpo è una delle più importanti. Con il linguaggio verbale è possibile dire una cosa e intenderne una diversa oppure si può ingannare volutamente chi ascolta. Il corpo però non mente, la postura, l’espressione del viso, i gesti, sono solo alcuni dei segnali che possono aiutarci a capire se l’interlocutore sta dicendo la verità oppure no, se le sue intenzioni sono buone oppure dobbiamo dubitare delle sue parole.

Per capire le persone che abbiamo davanti dobbiamo essere bravi a interpretare i segnali che ci inviano in modo inconscio. Saperlo fare ci è utile anche in ambito lavorativo a tutti i livelli, dai manager di un’azienda ai liberi professionisti. Ecco perché seguire un Corso sul Linguaggio del Corpo può rappresentare una risorsa importante per interpretare correttamente i messaggi, ma allo steso tempo inviarli nel modo giusto.

Interpretazione del linguaggio del corpo

Esistono tanti modi di comunicare e tanti tipi di linguaggio. Quando dobbiamo condividere con un’altra persona un nostro pensiero abbiamo sempre un obiettivo che vogliamo raggiungere e possiamo farlo in tanti modo diversi.

Quando si parla di linguaggio del corpo ci riferiamo a quella comunicazione fatta di espressioni del viso, gesti e postura, elementi che sono direttamente mediati dai nostri sentimenti. Soprattutto quando proviamo un’emozione forte (rabbia, paura, tristezza o gioia) è praticamente impossibile evitare che ciò avvenga in modo inconsapevole. L’interpretazione del linguaggio del corpo si pone l’obiettivo di decifrare i messaggi che chi vengono inviati dal nostro interlocutore.

Facciamo alcuni esempi.

1 – I gesti del linguaggio del corpo

Secondo gli studi condotti sull’attività cerebrale, alcune aree responsabili dell’elaborazione del pensiero e della memoria e quella che controlla i gesti sono confinanti. Questo ci aiuta a capire la ragione per cui molte persone accompagnano il linguaggio all’uso di gesti anche quando stanno al telefono e l’interlocutore non può trarre alcun vantaggio dalla gestualità.

Questi processi sono inconsci e possono essere distinti da quelli eseguiti dagli oratori, attori o politici. Queste figure utilizzano i gesti in modo funzionale per veicolare il messaggio e spostare l’attenzione di chi ascolta o rimarcare al meglio un concetto.

Pensa ai casi in cui utilizzi i gesti per sottolineare alcune espressioni linguistiche:

  • scrolliamo le spalle in caso di incertezza;
  • stringiamo la mano in un pugno se vogliamo controllare la rabbia ma se la alziamo trasmettiamo un messaggio violento;
  • solleviamo la mano per salutare qualcuno che arriva ed esprimere la nostra gioia fin da subito, oppure allarghiamo le braccia per dare inizio a un abbraccio;
  • teniamo le braccia tese e i palmi sollevati per proteggerci e far capire all’altro che non può avvicinarsi a noi.

Questi sono solo degli esempi di quanto la gestualità quotidiana ci aiuta a trasmettere specifici messaggi.

2 – La mimica del viso

Le emozioni possono essere trasmesse tramite le espressioni del viso. Pensa ad esempio al sorriso, uno dei segnali mimici più importanti, in grado di comunicare cordialità, apertura alla comunicazione, comprensione e gioia. Queste emozioni vengono espresse dagli occhi e amplificate dalla bocca e dai lineamenti del viso. La combinazione di questi elementi ci consente di inviare chiari segnali sul nostro stato d’animo.

Possiamo esprimere paura con i nostri occhi e le pupille allargate, ma anche rabbia se gli occhi si stringono, le sopracciglia si avvicinano e la fronte è aggrottata. Possiamo trasmettere interesse con gli occhi aperti che guardano con interesse l’interlocutore oppure disinteresse se lo sguardo vaga nella stanza soffermandosi di tanto in tanto su altre persone e azioni. Lo sguardo può esprimere sorpresa se gli occhi sono spalancati e le sopracciglia sono alzate, oppure dubbio se lo sguardo è concentrato ma gli occhi sono irrequieti.

3 – La postura del corpo

Un altro elemento che può aiutarci a esprimere meglio il nostro concetto e a interpretare quello del nostro interlocutore è la postura del corpo. Le persone tristi hanno solitamente le spalle curve e la testa china mentre le persone felici sembrano volare nell’aria quando camminano. Grazie alla nostra postura possiamo trasmettere sicurezza: se una persona entra in una stanza con il mento sollevato, il petto gonfio e una camminata decisa ci trasmette l’idea di avere piena consapevolezza della sua personalità. I movimenti frettolosi, toccarsi vestiti o capelli, dondolare il piede quando si è seduti, segnalano insicurezza e trasmettono la sensazione di voler fuggire dalla situazione che si sta vivendo.

Conoscere questi segnali è indispensabile per chi lavora a stretto contatto con il cliente finale ma non solo. In ambito lavorativo è sempre utile conoscere come interpretare questi segnali e imparare a gestirli nel modo giusto.

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