Pubblicate le norme tecniche per le Costruzioni, aggiornate

Come anticipato dalla Newsletter dell’Uni, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) ha trasmesso alla Conferenza Unificata il testo delle Norme tecniche per le costruzioni.

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Come anticipato nei giorni scorsi dalla Newsletter Finco, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) ha trasmesso alla Conferenza Unificata il testo delle Norme tecniche per le costruzioni. Si tratta della bozza aggiornata rispetto a quella su cui l’Adunanza dell’Assemblea generale del CSLP, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, aveva espresso parere nel novembre 2014, alla luce delle modifiche introdotte a seguito di concertazione interministeriale e, da ultimo, richieste dal Dipartimento per la Protezione Civile con nota n. SIV/0027712 del 01 settembre 2016.

La previsione del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è quella di pubblicare il testo definitivo della Circolare, che dovrà essere licenziata solo dall’Assemblea dello stesso Consiglio, congiuntamente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle Norme Tecniche, entro la fine di questo anno.

L’aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni era fermo al 2008, poiché il lavoro del CSLP è stato rallentato da differenti visioni ed orientamenti interni che hanno portato all’approvazione di una bozza a novembre del 2014. Tali contrasti di opinione hanno condotto ad una notevole dilazione nei tempi di prosieguo dell’iter.

Quali sono le modifiche più importanti che saranno introdotte dalle nuove/aggiornate norme tecniche per le Costruzioni?

Il testo delle norme tecniche per le costruzioni trasmesso alla Conferenza Unificata prescriverà parametri separati per l’adeguamento sismico dei vecchi fabbricati in quanto è stato ritenuto che utilizzare gli stessi criteri previsti per il nuovo, come avviene adesso, avrebbe reso tali regole di fatto inapplicabili, a causa di interventi complessi e costosi.

Questa soluzione, negli auspici, potrebbe e dovrebbe essere propedeutica ad una massiccia operazione di messa in sicurezza del patrimonio esistente, poiché gli edifici vecchi incasserebbero in sostanza uno “sconto” del 20% nei parametri di sicurezza, rispetto a quelli edificati da zero.

Resterebbero però scoperte una serie di ipotesi, come quella della sopraelevazione o gli ampliamenti dei fabbricati.

La novità riguarderà soprattutto il caso di cambi di classe e di destinazione d’uso degli edifici, che comportino un aumento dei carichi verticali superiore al 10%: in queste ipotesi sarà più facile adeguarsi alla normativa antisismica.

“Senza volere in questa sede entrare in giudizi e considerazioni tecniche o di dettaglio, che ciascuna Associazione federata potrà meglio sviluppare per proprio conto” ha affermato la Finco “ci limitiamo ad osservare che purtroppo la scelta effettuata riguardante le nuove norme tecniche per le costruzioni, presenta sia luci che ombre (il terremoto non fa distinzione o “sconti” tra vecchi e nuovi fabbricati e non vorremmo che tale soluzione implicasse una scelta di miglioramento/adeguamento in vecchi borghi storici caratterizzati da edifici in muratura scadente o in altrettanto scadenti manufatti edili degli anni ’60, laddove occorrerebbe una più radicale operazione di abbattimento e ricostruzione).

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