Rigenerazione e riuso urbano: una nuova vita per la Caserma La Marmora

Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr, ha commissionato un progetto di Rigenerazione e riuso urbano per fare rinascere lo spazio dell'ex Caserma La Marmora

Riuso Urbano
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Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr, Gruppo Cassa depositi e prestiti, ha commissionato un progetto di Rigenerazione e riuso urbano per fare rinascere lo spazio dell’ex Caserma La Marmora, restituendo alla città di Torino uno spazio pubblico innovativo. Il complesso famigerato dell’Ex caserma, presenta una superficie di circa 20 mila metri quadrati, e verrà sviluppato convertendo il 60% delle superfici in nuove residenze.

La “corte urbana” centrale, della stessa larghezza di Piazza Vittorio, diventerà un luogo per fare sistema tra tutte le realtà produttive della Città e della Regione, attraverso spazi di innovazione accessibili ai giovani di tutta Europa, analogamente a quanto fatto in realtà  internazionali come Berlino.

Il progetto di Rigenerazione e riuso urbano prevede la realizzazione del nuovo Museo della Resistenza, una delle fasi più drammatiche della storia dell’ex caserma. L’intervento sul complesso, edificato alla fine del XIX secolo, sarà a cura dello studio d’Architettura Carlo Ratti Associati e avverrà nel rispetto dell’architettura originale.

“La riqualificazione edilizia della ex Caserma La Marmora è il primo esempio di come CDP intenda ricucire e rivitalizzare il tessuto urbano delle città italiane, ha  commentato Aldo Mazzocco, Head of Group Real Estate di Cassa Depositi e Prestiti “realizzando forme innovative di residenzialità e arricchendole di nuove funzionalità connesse alle esigenze contemporanee delle nostre comunità urbane. Il tutto recuperando patrimoni collettivi della nostra storia e del nostro stock immobiliare, aprendoli alla città e rivitalizzandoli con la permeabilità verso i quartieri circostanti”

Caserma La Marmora Torino: storia dell’immobile che dopo il progetto di Rigenerazione e riuso urbano a firma di Cassa Depositi e Prestiti cambierà, forse, il volto della prima capitale d’Italia.

L’edificio della Caserma nasce per ospitare un reggimento di Fanteria costituito da dodici compagnie, la caserma allora chiamata Dogali si inserisce a pieno titolo nella politica di intensificazione della presenza di nuove strutture militari nel territorio cittadino. Il progetto è redatto dal capitano del Genio Militare Giuseppe Bottero nel 1887 e giunge a compimento nel 1888, sotto la direzione di un altro capitano geniere, Siro Brauzzi. L’attuale caserma mantiene le forme originarie sia per quanto riguarda la distribuzione planimetrica, sia per la soluzione architettonica delle facciate. Il prospetto architettonico della manica principale adibita alle attività direzionali e amministrative, sulla via Asti, si inserisce in quel diffuso filone eclettico che utilizza marcati motivi neogotici per le costruzioni di carattere militare. La facciata risulta invece essere rivestita a bugne per tutta l’altezza, ovunque irregolari tranne per la fascia orizzontale di base, per quelle verticali d’angolo e per quella che sottolinea le aperture concluse da archi a sesto acuto; la sommità dell’edificio prima dell’innesto della copertura è segnata da una cornice ad archetti pensili.

Intitolata ad Alessandro La Marmora nel 1921, la caserma ospiterà nel corso degli anni diversi corpi d’armata, dal V reggimento Genio (1897-1920) al IV reggimento Bersaglieri ciclisti (1921).

Dopo l’8 settembre 1943 essa diventa il quartiere generale dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI) della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), trasformandosi così in luogo di detenzione e di tortura per tutti i sospettati di appartenere alla Resistenza. Dopo il 10 luglio 1944 viene realizzato un cunicolo che collega la Caserma al ricovero pubblico di protezione antiaerea nella sede dell’ex gruppo rionale Duca d’Aosta. Nel dopoguerra il complesso torna invece alle sue funzioni ordinarie, ospitando la Scuola di Applicazione dell’Esercito. Nel 2009 parte della caserma, dismessa, è ristrutturata per ospitare temporaneamente profughi provenienti da aree di conflitto e di grave destabilizzazione socio-economica dell’Africa, dapprima insediati nell’ex clinica San Paolo. Il 18 aprile 2015 alcune decine di ragazzi che si riconoscono nei valori dell’associazione Terra del Fuoco occupano la caserma per protestare contro l’abbandono di uno dei luoghi simbolo della città. La caserma, venduta alla Cassa Depositi e Prestiti, è stata completamente sgombrata nel novembre del 2015.

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