Pensioni professionisti: in arrivo ulteriori tagli

Se le pensioni dei professionisti sono successive al 2007, il sistema del pro rata non si applica rigidamente e scattano i tagli eventualmente decisi dall’ente previdenziale. Regola che non viene applicata se le pensioni sono state liquidate prima del 2007.

La domanda che tanti professionisti italiani si stanno facendo è quindi: ” Ma allora quando potrò andare in pensione ? ”

La norma dal vago sentore kafkiano è stata stabilita dalla Corte di Cassazione, con una sentenza che ha rigettato un ricorso contro la decurtazione del trattamento delle pensioni stabilita dalla Cassa dei Ragionieri.

Alcune sue delibere, infatti, prevedono per le pensioni successive al 2003 una quota retributiva basata sulla media dei redditi degli ultimi 24 anni, e non più 15, ed una quota contributiva  per le annualità successive.

Con la sentenza numero 24221 depositata il 13 novembre 2014, la Cassazione stabilisce che tali delibere sono valide per le pensioni liquidate dal 2007 in poi, perché nel frattempo è intervenuta l’annuale Finanziaria che ha ammesso la possibilità per gli enti previdenziali di apportare riduzioni sugli assegni pensionistici. Possibilità prevista al fine di assicurare un equilibrio finanziario di lungo periodo e di evitare il crollo del sistema pensionistico delle casse professionali.

Per le pensioni erogate dal 2007 invece i tagli applicati dalle Casse professionali sono comunque legittimi, perché l’articolo 1, comma 763, legge n. 296/2006, attenuta il principio del pro rata.

L’ente previdenziale deve tenerlo presente ma senza più doverlo rispettare in modo assoluto.

Per le pensioni precedenti al 2007, come già stabilito dalla Corte di Cassazione con  sentenza numero  1789 del 2014, va interpretato rigidamente il principio del pro rata, a

«tutela dell’affidamento legittimamente sorto nei soggetti assicurati e già pensionati».