Operative dal 1 novembre le nuove disposizioni su valutazione immobiliare e credito ai consumatori

La valutazione immobiliare degli immobili è un’attività complessa, con ricadute economiche e sociali di grande rilevanza; svolgerla in maniera corretta significa infondere fiducia nei consumatori e puntellare la stabilità del settore finanziario

Corso Valutazione Immobiliare
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La valutazione immobiliare è un’attività complessa, con ricadute economiche e sociali di grande rilevanza; svolgerla in maniera corretta significa infondere fiducia nei consumatori e puntellare la stabilità del settore finanziario, sempre più integrato con quello immobiliare. Con due articoli a firma del Vice Presidente del CNGeGL Antonio Benvenuti, il Sole 24 Ore ha pubblicato pochi giorni fa un ampio approfondimento sul tema.

La Banca d’Italia ha pubblicato lo scorso 27 settembre le versioni aggiornate della Circolare n. 285Disposizioni di vigilanza per le banche” e della Circolare n. 288Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari”, adeguando la sua disciplina a quanto previsto dal decreto legislativo 21 aprile 2016, n. 72, che recepisce la direttiva 2014/17/UE Mortgage Credit Directive sul credito immobiliare ai consumatori.

Le disposizioni saranno operative dal primo novembre 2016. Il provvedimento introduce una serie di novità circa la verifica del merito creditizio (con l’evidente riferimento agli Orientamenti dell’Autorità Bancaria Europea sulla valutazione del merito creditizio) e la valutazione dei beni immobili: l’insieme delle regole definite dall’articolo 120-duo decies del TUB è finalizzato a garantire la corretta determinazione di quelli posti a garanzia delle esposizioni, riducendo drasticamente i margini di discrezionalità. In tale ambito, le disposizioni più importanti riguardano i requisiti di carattere organizzativo, le regole inerenti la corretta valutazione degli immobili, i requisiti di professionalità e indipendenza dei periti che effettuano la valutazione immobiliare.

La valutazione immobiliare degli immobili è un’attività complessa, con ricadute economiche e sociali di grande rilevanza; svolgerla in maniera corretta significa infondere fiducia nei consumatori e puntellare la stabilità del settore finanziario, sempre più integrato con quello immobiliare.

Bene ha fatto, quindi, la Banca d’Italia, chiamata a recepire attraverso le circolari 285 e 288 la “Direttiva mutui” 2014/17/UE, a definire con chiarezza non solo l’obiettivo a cui tendere, ossia la corretta determinazione del valore di mercato degli immobili, ma anche gli strumenti e gli attori del processo: rispettivamente, gli standard internazionali e i periti con requisiti di professionalità e indipendenza.

Chiamati, questi ultimi, ad assumere responsabilità crescenti: diversamente che in passato, la relazione tecnica è un elemento fondamentale e non più accessorio del processo di valutazione immobiliare, da redigere in conformità a specifiche metodologie estimative.

Tuttavia, se il provvedimento legittima la centralità dei due elementi, è pur vero che questo risultato deve molto all’impegno di autorevoli stakeholder coinvolti nella pubblicazione delle Linee guida ABI; analogamente il Codice delle Valutazioni Immobiliari di Tecnoborsa e la norma UNI 11558: tutte iniziative di autoregolamentazione armonizzate con gli standard europei di valutazione immobiliare richiamati dalla Direttiva 2014/17/EU.

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