Occupazioni abusive di immobili: cosa dice la normativa?

E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del cosiddetto “decreto sicurezza”, che contiene una norma in materia di occupazioni abusive di immobili

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L’occupazione abusiva è un fenomeno che nel tempo è diventato una vera e propria piaga sociale. Negli ultimi anni è cresciuta drasticamente, rappresentando un problema importante per i proprietari di immobili. Non esiste una reale distinzione tra città metropolitane e centri urbani, in quanto il reato si manifesta indistintamente anche in contesti minori.

L’occupazione di un immobile rappresenta una grave violazione dei principi dettati dalla Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 4 novembre 1950, diventata legge 14 agosto 1955, n. 848, in materia di tutela del diritto di proprietà.

Cosa dice il codice penale?

Secondo l’articolo 633 del codice penale è previsto il delitto di “invasione di terreni o edifici” e punisce chi si introduce in un terreno o in un edificio altrui, che sia pubblico o privato, al fine di occuparlo o trarne profitto. In presenza di questo reato è prevista la reclusione fino a due anni o una multa da 103€ a 1.032€.

La reclusione da due a quattro anni e una multa da 206€ a 2.064€ è prevista nei casi in cui il fatto è commesso da più di cinque persone o da una persona palesemente armata. Se invece il fatto è commesso da due o più persone, la pena per i promotori o gli organizzatori è aumentata.

Le pene attualmente previste dall’articolo 633 non rappresentano un deterrente atteso e consentono al soggetto agente condannato di beneficiare di una sospensione condizionale della pena o, di accedere ad altri benefici che gli permettono di escludere l’esecuzione della pena stessa.

Una normativa carente

Possiamo considerare la normativa in vigore piuttosto carente che tende a lasciare, troppo spesso purtroppo, impuniti chi commette questo reato e non assicura un’adeguata tutela alla persona offesa e provata della propria abitazione.

Secondo la norma penale, la persona offesa può essere sia colui che vanta il diritto di proprietà sulla casa occupata e sia una terna persona che vanta un legittimo diritto di godimento che spesso deve attende diversi anni prima di rientrare in possesso del proprio immobile, con gravi ripercussioni economiche e morali. Senza contare che le spese legali per l’avvio del procedimento civile e penale sono a carico della persona offesa e che, nel corso di questi anni, è tenuto a pagare le tasse che gravano sull’immobile, nonostante persista l’occupazione abusiva.

La proposta di legge n. 3240

Considerando l’inefficacia della normativa in corso, secondo i promotori della proposta n. 3240 del 29 luglio 2021 non si può più aspettare ed è necessario prevedere misure in grado di tutelare i diritti lesi dei proprietari degli immobili oggetto di abuso. Si tratta di una proposta composta da cinque articoli che hanno lo scopo di incrementare la pena, sia dal punto di vista economico, con multe fino a 7.000€, e sia dal punto di vista delle reclusioni, che possono arrivare fino a sei anni.

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