Classificazione rischio sismico costruzioni: le linee guida

Corso Antisismica
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Le Linee guida per la classificazione sismica degli edifici rappresentano la base che consente di attivare il cosiddetto “Sismabonus”, ovvero gli incentivi fiscali, previsti a partire dall’articolo 1, comma 2, lettera c), della Legge di Bilancio 2017. Ancora oggi il Sismabonus rappresenta una delle principali agevolazioni usate per mettere in sicurezza gli edifici. La mappatura del rischio sismico in Italia mostra quanto lavoro ci sia ancora da fare su tutto il territorio. Quali sono le linee guida sul rischio sismico e quali indicatori è necessario tenere in considerazione quando si tratta di ristrutturazione o nuova costruzione? Ne parliamo in questo articolo.

Cos’è il rischio sismico

La pericolosità sismica è la probabilità che in una certa area e in un certo intervallo di tempo di verifichi un terremoto superiore a una cerca soglia di intensità o magnitudo. Questa probabilità si basa sui terremoti che si sono verificati in passato in una specifica zona.

Il rischio sismico invece è un termine usato per riferirsi alla stima del danno che consegue al terremoto ipotetico. In questo caso si prendono in considerazione alcuni parametri tra cui:

  • esposizione: possibilità che persone e/o cose possano danneggiarsi in caso di terremoto;
  • vulnerabilità sismica: valutazione della resistenza degli edifici e dell’efficienza dei mezzi di soccorso;
  • pericolosità dell’area: probabilità che in quella zona si risentano gli effetti del terremoto.

Le classi di rischio sismico

Le classe di rischio sismico sono 8, espresse in ordine dalla classe di rischio minore a quella di rischio superiore, e sono:

  1. classe A+
  2. classe A
  3. classe B
  4. classe C
  5. classe D
  6. classe E
  7. classe F
  8. classe G

Ecco una tabella riepilogativa.

Classe di Rischio PAM Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 4
A+* PAM ≤ 0,50% V1 ÷ V2
A* 0,50% < PAM ≤ 1,0% V1 ÷ V2 V3 ÷ V4
B* 1,0% < PAM ≤ 1,5% V1 V1 ÷ V2 V3 V5
C* 1,5% < PAM ≤ 2,5% V2 V3 V4 V6
D* 2,5% < PAM ≤ 3,5% V3 V4 V5 ÷ V6
E* 3,5% < PAM ≤ 4,5% V4 V5
F* 4,5% < PAM ≤ 7,5% V5 V6
G* 7,5% < PAM V6

I metodi per determinare il rischio sismico

Le classi di appartenenza di un edificio vengono definite seguendo un’analisi che può essere condotta tramite due metodi alternativi, uno convenzionale e uno semplificato.

Il metodo convenzionale si applica a tutte le tipologie di costruzione e si basa sull’applicazione dei metodi di analisi previsti dalle attuali NCT 20080 e consente un’analisi sia dello stato di fatto che dello stato conseguente all’intervento progettato.

Il metodo semplificato si basa invece su una classificazione macrosismica dell’edificio, può essere usato in fase di valutazione preliminare indicativa, per valutare una classe di rischio in relazione agli interventi che si intende adottare o in caso di valutazione speditiva della classe di rischio degli edifici in muratura.

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