Oice, Mit e Anac si scagliano contro la regione Sicilia che mantiene l’incentivo del 2% per la progettazione svolta dai tecnici della P.A

In Sicilia, denunciano diverse associazioni di categoria, esiste ancora l’incentivo del 2% a favore dei tecnici delle Amministrazioni pubbliche

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In Sicilia l’incentivo del 2% a favore dei tecnici delle Amministrazioni pubbliche esiste ancora.

A distanza di ben dieci mesi dall’entrata in vigore del decreto 50/2016 e in aperta violazione dello stesso, la Regione Sicilia ha emesso, il 5 dicembre 2016, un regolamento che prevede la possibilità di corrispondere un incentivo del 2% per la progettazione svolta dai tecnici della P.A.

Contro il decreto, pubblicato sul bollettino regionale del 24 febbraio 2017, ha espresso particolare disappunto il neo eletto rappresentante regionale OICE per la Sicilia ingegner Franco Cavallaro “Siamo rimasti effettivamente basiti dall’uscita di questo regolamento approvato a dicembre, che non soltanto fa riferimento alla possibilità, negata espressamente dal decreto 50, di concedere l’incentivo per l’attività di progettazione, ma fa anche riferimento alla norma del vecchio codice. Pensare che a dicembre si approvi un regolamento fondato su una norma già abrogata, sapendo benissimo che uno dei principi fondamentali del nuovo codice e della legge delega 11/2016 è proprio l’eliminazione dell’incentivo per la progettazione, ci sembra veramente lunare. È come se nella nostra regione il tempo si fosse fermato. Ovviamente faremo presente con un esposto al Governo e all’ANAC quanto avvenuto affinché non sia violato un principio fondante la riforma contenuta nel decreto 50”.

Una prassi, quella dell’eccessiva internalizzazione degli appalti e delle gare di progettazione, che OICE Sicilia denuncia già da diverso tempo.

È questo il caso della la gara per la direzione lavori delle opere concernenti il prolungamento della diga foranea di Sant’Agata di Militello, una procedura di rilievo europeo, che è stata annullata per affidare alla Regione le stesse attività che erano state richieste al mercato.

“Al di là della sottrazione al mercato di una importante commessa pubblica” ha affermato Franco Cavallaro “e dei danni causati ai tanti professionisti e società che hanno partecipato alla procedura di gara e che si tuteleranno nelle sedi più opportune, è grave che il trasferimento di queste delicate attività tecnico-professionali siano state passate con una convenzione alle strutture regionali, senza accertare che gli affidatari avessero almeno delle competenze specifiche in materia e delle esperienze pregresse, se non identiche, almeno simili a quelle che erano state richieste ai partecipanti alla gara annullata. Non ci sembra sufficiente che per la direzione lavori, attività che ha ripercussioni serissime sotto tanti profili, sicurezza compresa, non siano garantiti gli stessi livelli di esperienza e di curriculum chiesti a professionisti e società”.

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