Esempio di Valutazione Impatto Ambientale: breve guida alla stesura di un documento VIA

Come redigerla, perché redigerla, chi controlla e chi è obbligato a seguire le direttive? Breve esempio di Valutazione impatto ambientale.

Corso Via Vas
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Un esempio di valutazione impatto ambientale non può ovviamente tralasciare tutti quegli aspetti che caratterizzando un progetto di costruzione rischiano di influenzare profondamente l’ambiente circostante.

La valutazione di impatto ambientale, comunemente definita anche sui documenti ufficiali con l’acronimo VIA, è una particolare e specifica procedura amministrativa che mira a dare un concreto supporto all’autorità decisionale per individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall’attuazione o meno di un determinato progetto.

Impatti ambientali che come abbiamo sottolineato vengono presi in esame senza però dare un giudizio positivo o negativo. La VIA infatti giudica semplicemente se si riscontrano o meno degli impatti ambientali.

Ma se parliamo di “impatto ambientale” di cosa stiamo parlando?

Con il termine di “impatto ambientale” si intende un’azione o un comportamento che interviene sullo stato di qualità delle componenti ambientali. Secondo la normativa comunitaria, a cui l’Italia come stato membro è obbligata ad omologarsi, i progetti che possono avere un effetto rilevante sull’ambiente, inteso come ambiente naturale e ambiente antropizzato, devono essere sottoposti ad approfonditi  controlli tecnici, come ad esempio una valutazione impatto ambientale.

Nella VIA si cerca infatti di stimare quali possano essere gli impatti, le modifiche ( positive o negative come abbiamo detto ndr ), che l’ambiente rischia di subire a causa di un determinato progetto. Modifiche che spesso generano polemiche e discussioni quasi infinite all’interno delle comunità locali ( un esempio su tutti sicuramente le polemiche nate in piemonte attorno alla TAV ndr ) e che ci portano quindi a sottolineare un’altra grande caratteristica della VIA; quella di favorire la partecipazione delle popolazioni interessate ai processi decisionali sull’approvazione dei progetti

Quali sono le norme che in Italia Disciplinano la valutazione di impatto ambientale?

Le norme che disciplinano una VIA in Italia sono diverse e comprendono norme comunitarie, nazionali e regionali:

  • direttiva 85/337/CEE del 27 giugno 1985

  • direttiva 96/61/CE del 24 settembre 1996

  • direttiva 97/11/CE del 3 marzo 1996

  • d.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377 e s.m.

  • d.P.C.M. 27 dicembre 1988 e s.m.

  • d.P.C.M. 7 marzo 2007

  • Legge 22 febbraio 1994, n. 146

  • Legge15 marzo 1997, n. 59

  • d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112

  • d.P.R. 2 settembre 1999, n. 348

  • direttiva 2003/35/CE del 26 maggio 2003

  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico sull’ambiente o Codice dell’ambiente)

  • d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, decreto di modifica e integrazione del Codice dell’ambiente (d.lgs. n. 152/2006)

  • d.lgs. 29 giugno 2010, n. 128, decreto di modifica e integrazione del Codice dell’ambiente (d.lgs. n. 152/2006)

Normative e regolamenti nati su base regionale:

  • Legge Regionale 26.03.1999, n. 10;

  • D.G.R. 308 del 10 febbraio 2009;

  • D.G.R. 327 del 17 febbraio 2009;

  • Circolare del Segretario Regionale all’Ambiente e Territorio e del Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità del 31 Ottobre 2008 – Disposizioni applicative in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ed Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Una mole di norme e motivazioni che spesso generano una certa confusione sui passaggi necessari al fine di redigere una corretta valutazione di impatto ambientale. Proponiamo quindi un breve esempio di come redigere una valutazione di impatto ambientale.

In primo luogo bisogna procedere a descrivere ciò che il progetto è destinato a realizzare e le ragioni per cui è necessario nella sezione. Dopo questo passaggio, secondo i tecnici intervistati, il consiglio è quello di spiegare nei dettagli come il progetto deve essere completato e fornire quindi tutte le informazioni sugli eventuali piani alternativi proposti.

Nel terzo passaggio invece si dovrebbe mirare a illustrare nell’articolato in quale modo (senza distinguere se buono o cattivo ndr )l’ambiente sarà interessato dai lavori. Quale impatto sulla qualità dell’aria, o sull’uso del suolo, si potrà riscontrare in un secondo momento, quali invece potrebbero essere le preoccupazioni per la salute e la sicurezza per abitanti, vegetazione e fauna selvatica.

Arriviamo poi ad uno step considerato come fondamentale da tanti tecnici che sul territorio combattono quotidianamente le loro battaglie. Uno step su cui viene spesso ricercata anche la collaborazione di esperti in comunicazione. Qui infatti tutte le forze sono indirizzate a spiegare ad abitanti e amministrazioni interessate tutti i pericoli che il progetto può creare, e soprattutto a come ridurre questi rischi. In ultima battuta si potrà poi passare indicare in quale modo le attività sociali della comunità interessata potrebbero subire delle variazioni a causa dei lavori del progetto.

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Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.

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